Esiste la possibiltà che si possano liberare, anche a causa di incidenti o smarrimenti in laboratorio, alcuni super virus pericolosi, dalla Sars a Ebola, frutto di manipolazioni e mutazioni dei ceppi naturali, contro cui potrebbe non esserci rimedio se scoppiasse una pandemia. Questo l’allarme lanciato da due epidemiologi, Marc Lipsitch e Alison P. Galvani, in un articolo pubblicato su ‘PlosMedicine’.
“La creazione in laboratorio di nuovi agenti infettivi potrebbe mettere la vita umana a rischio”, affermano I due esperti. I due scienziati hanno stimato che se questo tipo di manipolazione fosse avvenuta, ad esempio, solo in 10 laboratori americani per un decennio “oggi ci potrebbe essere una probabilità del 20% che un tecnico di laboratorio sia rimasto infettato da uno di questi nuovi super virus. Con il rischio potenziale di trasmettere la malattia ad altre persone”.
La preoccupazione degli scienziati è che “si sta facendo qualcosa che non esiste in natura, un’operazione che combina l’alta virulenza di questi patogeni, con la loro capacità di trasmettersi in modo efficiente”.
Nel 2003 un tecnico di laboratorio di Singapore è stato inavvertitamente infettato con il virus della Sars. Nel 2004 in un centro siberiano uno scienziato russo è morto dopo essersi punto accidentalmente con un ago contaminato con Ebola. Come riporta la ricerca, recentemente si sono verificati altri due casi: uno a Parigi dove l’Istituto Pasteur ha perso 2.000 fiale contenenti il virus della Sars e l’altro in Texas dove il Laboratorio nazionale di Galveston ha smarrito un flaconcino contenente il virus Guanarito, che provoca devastanti emorragie sotto la pelle, negli organi interni, in bocca, occhi e orecchie.
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