Assunto con moderazione e in particolare durante pasti molti grassi, il vino rosso è un toccasana per la salute grazie alle sue doti antiossidanti. A rivelarlo è uno studio dell’Inran, l’Ente pubblico italiano per la Ricerca in materia di Alimenti e nutrizione, in collaborazione con il Centro ricerca e innovazione della Fondazione Edmund Mach – Istituto Agrario di San Michele all’Adige (Trento) e con il Dipartimento di Scienze Biochimiche dell’Università Sapienza di Roma. Finanziata dal Mipaaf nell’ambito del progetto Nume Nutrigenomica Mediterranea, la ricerca è stata recentemente pubblicata sul British Journal of Nutrition.
Lo studio ha coinvolto 12 volontari sani, 6 uomini e 6 donne, tra 24 e 35 anni, a cui è stato chiesto di seguire la dieta abituale e di non prendere medicine o supplementi vitaminici. I soggetti hanno mangiato un doppio cheeseburger di 200g con 300 ml di acqua; dopo 2 settimane l’esperimento e’ stato ripetuto e il pasto è stato accompagnato con 300 ml di vino rosso.
Come ha spiegato Fausta Natella, ricercatrice Inran che ha condotto la ricerca, “dai dati dello studio è emerso che il consumo di vino rosso durante il pasto ha prevenuto l’aumento nel sangue dei prodotti di perossidazione lipidica, sia lipidi idroperossidi che ossidi del colesterolo, che si è osservato invece dopo il consumo del pasto con acqua”. “Questi composti – ha aggiunto la ricercatrice – possono avere effetti negativi sulla salute”.
“Siamo continuamente esposti all’azione di agenti ossidanti, che si trovano sia nell’ambiente sia in ciò che mangiamo”, ha aggiunto la ricercatrice. Una dieta appropriata può dunque contribuire a mantenerci in buona salute. È importante scegliere sia alimenti capaci di generare poche scorie ossidate (soprattutto alimenti poveri in grassi) sia alimenti ricchi di antiossidanti (come frutta e verdure).
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