È il vetro la ‘custodia’ migliore per vino e olio: mantiene inalterato il sapore, evita ossidazioni, protegge gli antiossidanti, tutela l’ambiente, in quanto riciclabile. È quanto confermano due ricerche realizzate dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa e dal Dipartimento di Scienze e Innovazione tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale – Alessandria.
L’indagine ha preso in considerazione tre tipi di contenitori (bag in box da 3 e da 20 litri; tetra brik da 0.25 e da 1 litro, bottiglie di vetro da 0.375 e da 0.75 litri), quattro tipi di vino di diversa sensibilità all’ossidazione (un bianco, un rosé, un rosso novello e un rosso strutturato), quattro tipi di chiusure (sughero, materiale polimerico, a corona, a vite) e varie temperature di conservazione. Sui rischi di ossidazione è il bag in box a presentare i risultati peggiori per la maggiore permeabilità all’aria esterna.
I contenitori realizzati in tetra brik hanno evidenziato una sensibile resistenza alla diffusione dell’ossigeno, ma comunque inferiore a quella offerta dal vetro. L’olio di frantoio in una bottiglia di vetro scuro ha più antiossidanti naturali, minori concentrazioni di nichel, un contenuto maggiore di sostanze volatili che accentuano gusto e profumo. È questo quanto emerge dalla ricerca realizzata da Emilio Marengo dell’Università del Piemonte Orientale – Alessandria su diversi campioni di olio extravergine.
“I vini e gli oli di qualità – commenta Marco Ravasi, presidente della sezione contenitori in vetro di Assovetro – trovano da sempre nel vetro la ‘custodia’ migliore“.
In particolare è la bottiglia di vetro chiusa con un tappo di sughero, meglio se conservata in posizione orizzontale, ad assicurare al vino la miglior conservazione nel tempo e a contenere il calo nei componenti più sensibili all’ossidazione che riducono notevolmente il potere antiossidante e, quindi, i benefici sulla salute.
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