Vacanze, quali precauzioni per stare al sicuro in acqua?

Sono ancora poche le persone che sanno quali precauzioni adottare per stare al sicuro in acqua e come comportarsi in situazioni di emergenza. È quanto emerge da un’indagine della Croce Rossa statunitense.

L’indagine ha mostrato che quasi la metà degli intervistati non ha mai preso lezioni di nuoto, e avevano meno probabilità di aver avuto una formazione sulle norme di sicurezza.  Inoltre la stragrande maggioranza degli intervistati (il 93%) ha ammesso di non sapere quali siano le manovre corrette da intraprendere nel caso in cui sia necessario soccorrere qualcuno che rischi o abbia rischiato di annegare.

“Stiamo andando verso i mesi estivi, quando le persone si dirigono verso le spiagge, i fiumi e i laghi e trascorreranno più tempo anche in piscina – ha sottolineato nel comunicato US Croce Rossa, il dottor Peter G. Wernicki, membro del Red Cross Scientific Advisory Council e dell’Aquatics Sub-Council –  E le persone di tutte le età hanno bisogno di sapere cosa fare in caso di emergenza, così come quali sono, giorno per giorno, le norme di sicurezza in acqua”.

“Se si vede un nuotatore in difficoltà, è necessario chiedere aiuto, raggiungere o gettare alla persona un dispositivo di salvataggio o di galleggiamento e dire a questi di afferrarlo, poi chiamare il 118, se necessario – ha spiegato Wernicki – Una situazione di emergenza può accadere a chiunque in acqua, indipendentemente dalla capacità di saper nuotare. Una persona può gridare o annaspare, ma molto spesso le persone che sono in difficoltà in acqua non possono o non chiedono aiuto. Consumano tutta la loro energia cercando di tenere la testa sopra l’acqua per cercare di respirare”.

“Siamo preoccupati – ha aggiunto Wernicki – dall’aver constatato che tre persone su cinque credono erroneamente che dovrebbero entrare in acqua e salvare il nuotatore in difficoltà. Questa è un’azione molto pericolosa che mette a rischio anche la vita del soccorritore”.
“Dato che così tante persone hanno avuto un’esperienza in cui erano in pericolo di annegamento – aggiunge  Wernicki – o non sanno cosa fare se si trovano nei guai in prossimità dell’acqua, questi risultati dell’indagine dimostrano l’importanza critica delle lezioni di nuoto e sicurezza in acqua”.

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