La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che non si può vietare la vendita di videogiochi violenti ai minori. Il divieto, sostiene la Corte, rappresenterebbe una violazione della libertà di espressione sancita dalla Costituzione. La Corte Suprema statunitense ha dunque bocciato una legge della California che vietava la vendita o il noleggio di videogame violenti ai minorenni.
La legge era stata proposta di un senatore democratico al Parlamento californiano ed era stata promulgata dall’allora governatore repubblicano Arnold Schwarzenegger. Tale legge prevedeva una multa di 1.000 dollari per chi avesse venduto a minorenni giochi contenenti scene come per esempio “la mutilazione del corpo delle vittime”. Sotto accusa videogame come “Call of duty”, che ha venduto 5,6 milioni di copie nelle prime 24 ore, o “Postal 2”, che mostra uccisioni di massa e donne decapitate. L’industria dei videogiochi negli Stati Uniti, secondo i dati delle associazioni di settore, vale 18 miliardi di dollari l’anno.
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