USA: in aumento l’incidenza del disturbo da deficit di attenzione-iperattività

Tra il 1997 ed il 2016 la percentuale di bambini statunitensi con diagnosi di ADHD, il disturbo da deficit di attenzione-iperattività, è salita dal 6,1% al 10,2%. è quanto emerge da un’analisi pubblicata su JAMA Network Open e coordinata da  Wei Bao, professore associato di epidemiologia all’Università dell’Iowa.

Gli studiosi hanno preso in considerazione i dati di oltre 186.000 bambini e adolescenti raccolti dal National Health Interview Survey (NHIS), un’indagine annuale sulle famiglie americane condotta dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). Dai risultati emerge che nel 1997-1998 i pazienti tra 4 e 17 anni con ADHD erano 1.243, pari al 6,1% della corrispondente popolazione. Un numero che nel 2015-2016 è aumentato a 1.880 casi, ovvero il 10,2%, coinvolgendo al rialzo tutte le etnie, i generi e le aree geografiche.

I bambini nell’ovest degli Stati Uniti con diagnosi di ADHD sono stati il 7% nel 2016, mentre i casi incidenti nel Nord-est, Midwest o Sud, superavano il 10%. Nel 1997 la diagnosi di ADHD ha interessato il 5% dei bambini degli stati occidentali, mentre in altre regioni i tassi variavano dal 5,5% al 6,9%.

G Xu, L Strathearn, B Liu, B Yang, W Bao. Twenty-Year Trends in Diagnosed Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder Among US Children and Adolescents, 1997-2016. JAMA Network Open, 2018

DP Dickstein. Paying Attention to Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder.  JAMA Network Open, 2018

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