Farmaci generici: taglio dei prezzi fino al 40%

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato sul suo sito internet la ‘lista di trasparenza’ che contiene l’elenco dei nuovi prezzi dei cosiddetti ‘farmaci generici’. Si tratta di una lista di 4189 farmaci il cui prezzo è stato ridotto, sulla base del confronto con i prezzi vigenti in altri Paesi europei (Uk, Germania, Francia e Spagna).

Il prezzo dei nuovi farmaci, scontato fino a un massimo del 40%, entrerà in vigore a partire dal 15 aprile. La misura comporterà un risparmio per lo Stato di 830 milioni di euro all’anno. Solo nel 2011 si stima un risparmio di 625 milioni di euro.

In Europa i farmaci generici (o equivalenti) vengono venduti ad un prezzo inferiore del 20-80% rispetto ai prodotti ‘di marca’ e, attualmente, generano ogni anno circa 13 miliardi di euro di risparmio per i sistemi sanitari dell’Unione europea.  L’Italia si trova in una posizione di netto ritardo rispetto ad altri paesi europei, dove la media è del 50% con punte del 70% in Germania.

Il taglio dei prezzi dei farmaci a brevetto scaduto “non potrà che far calare ulteriormente la quota di mercato di questi medicinali dall’attuale 10%, già un ‘flop’, al 7-8%, e spingere alcune industrie, soprattutto quelle più piccole, ad andare via dall’Italia”. Questo il commento di Giorgio Foresti, presidente dell’ Associazione nazionale industrie farmaci generici in merito alla misura che prevede il taglio fino al 40% del prezzo di alcuni prodotti non coperti da brevetto. Si tratta secondo Foresti di una misura “che penalizza ancora una volta le industrie di generici a favore di quelle branded”.

“Ogni occasione è buona – continua Foresti – per procedere con la ghettizzazione del settore. Erano previste risorse invece arrivano solo tagli”. La manovra di tagliare i prezzi dei generici manifesta chiaramente secondo Foresti “che in Italia il generico non interessa politicamente e che non lo si vuole misurare”.  “Andremo a contare – conclude Foresti – i danni di questa decisione che avrà delle ricadute pesantissime”.

Protestano anche i titolari di farmacia. Come denuncia una nota di Federfarma, “l’imminente drastico taglio dei prezzi di riferimento dei farmaci fuori brevetto produrrà un ulteriore attacco alla redditività delle farmacie, senza portare strutturali vantaggi all’intero sistema sanitario nazionale e, in particolare, alla spesa farmaceutica i cui indicatori più allarmanti sono quelli della spesa farmaceutica ospedaliera: e’ quest’ultima che registra forti incrementi e continui splafonamenti, tanto da pensare che senza correttivi potrebbe raggiungere in pochi anni lo stesso valore della spesa farmaceutica territoriale”.

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