Un po’ di allenamento preparatorio, un’alimentazione corretta e casco sempre in testa sulle piste. Questi i consigli fondamentali dei pediatri rivolti ai piccoli sciatori per aiutarli a praticare in modo sicuro gli sport sulla neve.
“Lo sci deve essere un gioco, un divertimento, è perciò importante che l’istruttore conosca le caratteristiche di ciascun allievo. In caso di incidente è fondamentale, in attesa dei soccorsi, non toccare in alcun modo la persona infortunata”, ha spiegato Armando Calzolari, responsabile di Medicina cardiorespiratoria e dello sport dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Lo sport e la montagna, spiega lo specialista, fanno bene anche ai bambini allergici: “qualsiasi sia la loro manifestazione patologica, quando la sintomatologia è ben controllata dal programma terapeutico possono praticare i giochi sulla neve e l’attività sportiva”.
Fare esercizio regolare e mantenersi in forma è essenziale anche per i bambini con malattie renali che possono così godersi la vacanza senza preoccupazione.
Un’ora sulle piste equivale al consumo medio di 300 calorie: una buona notizia per i bambini in sovrappeso.
Il ‘debutto’ sulle piste da sci, insomma, non si improvvisa e ciò non vale soltanto nel caso dei più piccoli. “Chi va a sciare senza un minimo di allenamento va incontro a un’alta percentuale di possibilità di infortunio. Due sciatori su tre cadono dagli sci e rischiano di farsi male perché non sono allenati”, avverte Sandro Rossetti, primario del reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale San Camillo di Roma.
“La distorsione è la lesione più diffusa tra i frequentatori delle piste da sci – spiega l’esperto – mentre le parti del corpo più interessate da questo tipo di infortunio sono le ginocchia. Nello sci, a causa di una caduta, i più colpiti sono gli arti inferiori (52% dei casi), meno gli arti superiori (16,3% dei casi). E si procurano una distorsione più le donne (42,1%) rispetto agli uomini (23,7)”.
“Lo sci – spiega l’esperto – va affrontato con una preparazione muscolare adeguata. Quando si scia, infatti, si sta con la caviglia bloccata all’interno dello scarpone, di conseguenza l’articolazione che diventa perno di rotazione è il nostro ginocchio. Dobbiamo proteggerlo dai traumi in rotazione che sono quelli frequenti in questo sport. La protezione migliore è certamente quella offerta da muscoli tonici e in allenamento”. Ecco perché è importante una preparazione muscolare adeguata.
“Bisogna lavorare in particolare sul quadricipite e il bicipite femorale, per dare stabilità articolare al nostro ginocchio – spiega l’ortopedico – L’altra articolazione da proteggere è la spalla, perché la lussazione traumatica è frequente nel trauma da caduta da sci”.
Lo specialista consiglia dunque di “dedicare almeno un’ora per un paio di settimane, prima di partire, o alla palestra o al nuoto, con l’ausilio di un buon preparatore atletico che sappia indicarci gli esercizi migliori per rinforzare e proteggere ginocchio e spalla”.
Quando non è possibile recarsi o in palestra o in piscina “tutti noi abbiamo la possibilità di prepararci in casa, con esercizi di flesso-estensione degli arti inferiori.
“È necessario distendersi su un tappeto, tirare verso il nostro naso la punta del piede tenendolo a 90 gradi rispetto alla gamba, contrarre al massimo il muscolo della coscia, sollevare l’arto dal terreno fino a portarlo a 45 gradi rispetto al pavimento, contare fino a 10 mantenendo la massima contrazione e riportarlo a terra. Ripetere questo esercizio fino a che la coscia appare dolente. Questo banale esercizio ripetuto due volte al giorno ci permetterà in due settimane di affrontare la settimana bianca in condizioni di sicurezza”.
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