ore 19.38 (14 marzo) – TOKYO CHIEDE AIUTO A USA PER REATTORI – Il Giappone ha chiesto agli Stati Uniti aiuto per contribuire a raffreddare le centrali nucleari danneggiate: lo rende noto la Us Nuclear Regulatory Commission, l’organo federale di controllo statunitense.
ore 09.30 (14 marzo) – Due esplosioni nella centrale di Fukushima, undici persone risultano ferite. Scossa di assestamento del 6.2. Rientrato nuovo allarme tsunami – (ANSA) – TOKYO – Due esplosioni provocate da fughe di idrogeno si sono verificate oggi nella centrale nucleare di Fukushima, nel nord del Giappone, danneggiata dal potente terremoto di venerdì scorso. Dopo le esplosioni, ha affermato la società che gestisce l’ impianto, la Tepco, sette persone sono date per disperse, tra cui sei soldati delle Forze di Autodifesa, l’esercito giapponese. Sono undici le persone rimaste ferite nelle esplosioni che si sono verificate oggi in uno dei reattori della centrale nucleare giapponese di Fukushima, afferma l’agenzia Kyodo, precisando che si tratta di operai dell’impianto e di soldati della Forza di autodifesa, l’esercito giapponese.
Intanto, una scossa di assestamento più forte delle altre, del 6.2, con epicentro a un centinaio di chilometri da Tokyo, ha scosso di nuovo la capitale. Un nuovo allarme tsunami nel nordest è poi fortunatamente rientrato. Le esplosioni a Fukushima si sono verificate nel reattore n.3 e sono state molto simili a quella che si era verificata in precedenza in un altro dei reattori della centrale, il n.1. Le autorità affermano che le possibilità di una grossa fuga di gas radioattivo dalla centrale sono attualmente “molto basse”.
In mattinata un brivido è stato causato dall’ annuncio di un nuovo allarme per l’ imminente arrivo di un secondo tsunami, con onde altre tre metri, sulla costa nordorientale dell’ isola, dove oggi i soccorritori hanno trovato circa 2000 cadaveri. Il bilancio ufficiale della polizia parla di 1700 morti e di altrettanti dispersi. L’allarme tsunami è rientrato quando l’ Agenzia metereologica giapponese ha affermato che era stato rilevato alcun terremoto sottomarino.
Il razionamento dell’ energia nella regione di Kento, che comprende Tokyo, è stato rinviato a causa di un consumo di energia più basso del previsto. Gran parte dei cittadini sembrano essersi recati al lavoro e le strade hanno il loro aspetto normale se si escludono molti negozi chiusi e insoliti vuoti sugli scaffali dei supermercati.
ore 23.07 (13 marzo) – Giappone:Fukushima, emissioni importanti – (ANSA) – Una ”importante” emissione di radioattivita’ si e’ verificata ieri dalla centrale nucleare giapponese di Fukushima 1 al momento dell’esplosione della struttura esterna di contenimento del reattore n. 1. E’ quanto sostiene l’Istituto francese sulla sicurezza nucleare (Irsn), stando al quale ”simultaneamente all’esplosione” nell’impianto, danneggiato dal potente sisma di venerdi, vi e’ stato un ”importante” rilascio nell’ambiente circostante.
ore 19.09 (13 marzo) – AGENZIA, PROBABILI ALTRE FORTI SCOSSE (ANSA) La Japan Metereological Agency (Jma), ritiene ‘probabile’, in base a dati storici, un nuovo sisma di magnitudo 7 nella regione situata tra Sendai e Tokyo, con inizio geografico a circa 100 km a nord di Tokyo. La probabilita’, inoltre, arriva al 70% nei prossimi 3 giorni e a circa il 50% in quelli successivi. Sulla base delle statistiche, il rettangolo geografico teorico nel quale la Jma localizza come probabile un sisma di magnitudo 7 e’ in larghissima parte oceanico e include solo marginalmente Tokyo.
AIEA; EMERGENZA IN CENTRALE ONAGAWA – E’ stato decretato lo stato d’emergenza in una seconda centrale nucleare in Giappone, colpita dal devastante terremoto di venerdì. Lo ha reso noto l’Aiea (Agenzia internazionale dell’energia atomica). “Le autorità giapponesi – scrive un comunicato dell’agenzia dell’Onu, che ha sede a Vienna – hanno informato l’Aiea che il primo (cioé il più basso) stato d’allerta è stato deciso nella centrale di Onagawa dalla Tohoku Electric Power Company”. Secondo le autorità giapponesi, riferisce l’Aiea, i tre reattori del sito nucleare di Onagawa “sono sotto controllo” e “l’allerta è stato dichiarato per il fatto che i livelli della radioattività registrati sono superiori ai livelli autorizzati nell’area vicino alla centrale”. “Le autorità giapponesi stanno tentando di stabilire l’origine delle radiazioni”.
Eruzione vulcanica – Dopo lo Tsunami e con l’allarme nucleare in corso, ha ricominciato a svegliarsi il vulcano giapponese Shinmoedake dopo due settimane di inattività. Cenere e lapilli si intravedono da quattro chilometri di distanza nell’aria, raccontano testimoni locali. Il vulcano, dall’altezza di 1.421 metri, si era risvegliato dopo 52 anni a gennaio scorso, poi il primo marzo dopodichè era tranquillo da due settimane. È probabile che proprio lo Tsunami abbia stimolato la sua attività. Le autorità intanto mantengono il livello di ’warning’ a tre su 5 e hanno bloccato l’accesso alla montagna.
ore 15.08 (13 marzo) – FUMO ANCHE DA CENTRALE MIYAGI – L’uscita di fumo è stata anche segnalata da un’altra centrale nucleare della prefettura di Miyagi. Lo riferisce la tv pubblica, la Nhk.
ore 12.59 (13 marzo) – GOVERNO, PROBLEMA REATTORE RESTA GRAVE – “Stiamo verificando lo stato delle barre del combustibile del reattore n.3′”. Lo ha detto il portavoce del governo, Yukio Edano, precisando che “l’acqua nel reattore tende a non salire. La situazione resta critica”.
ore 11.24 (13 marzo) – OLTRE 10.000 MORTI A MIYAGI – (ANSA) – Sono più di 10.000 i morti stimati nella prefettura di Miyagi, una delle più colpite dal terremoto-tsunami di verndì. Lo riferisce la tv pubblica, la Nhk, citando fonti della polizia. “Non ho alcun dubbio”, ha detto Naoto Takeuchi, capo della polizia della prefettura di Miyagi, nel resoconto della Nhk, in relazione alla stima catastrofica. Il capoluogo Sendai, infatti, è stato devastato dall’onda anomala di oltre 10 metri di altezza e centinaia di corpi sono stati rinvenuti lungo le coste della prefettura. Il bilancio ufficiale, tuttavia, parla di poco più di 800 vittime, che fanno di Miyagi la prefettura più colpita.
ore 8.22 (13 marzo) – Sisma Giappone: contattati 18 italiani. (ANSA) – Sale a 18 (su 29 in tutto) il numero complessivo degli italiani residenti nelle prefetture piu’ colpite venerdi’ da sisma e tsunami, contattati dall’ambasciata d’Italia a Tokyo, mentre sono 8 su 11 i connazionali non residenti la cui presenza e’ stata segnalata nell’area con cui e’ stato aperto un canale di comunicazione. I 5 connazionali residenti a Fukushima, la provincia che sta avendo problemi con i reattori nucleari, sono stati contattati e sono in buone condizioni di salute.
ore 8.14 (13 marzo) – Giappone, rischio fusione in 2 reattori. (ANSA) – Il governo giapponese ha messo in guardia dai rischi di processo di fusione nei reattori 1 e 3 della centrale Fukushima n 1, colpita venerdi’ scorso dal terremoto e tsunami. ”Riteniamo sia altamente possibile che si sia verificata una concentrazione”, ha detto il portavoce del governo, Yukio Edano che ha riconosciuto che i livelli di radiazione sono saliti. C’e’ il rischio – ha aggiunto – che il reattore n3, ora sotto stress, possa avere un’esplosione simile a quella del reattore n1.
“Ripercussioni sanitarie in caso di disastro nucleare” di Dr. Roberto Gava
ore 22.10 (12 marzo) – Sisma Giappone, cala livello radiazioni – (ANSA) – Il livello di radioattivita’ attorno alla centrale nucleare giapponese di Fukushima e’ diminuito nelle ultime ore. Lo ha reso noto stasera l’Aiea, l’Agenzia dell’Onu per l’energia atomica, dopo avere ricevuto una comunicazione dalle autorita’ di Tokyo, aggiungendo che sono circa 140 mila le persone evacuate dall’area in cui sorgono Fukushima 1 e Fukushima 2, le due centrali nucleari rimaste danneggiate dal violento sisma che ieri ha colpito il Giappone.
ore 20.42 (12 marzo) – Ritrovati quattro treni, tutti salvi. Sono stati ritrovati i quattro treni in servizio tra Iwate e Miyagi. Dati per inghiottiti dallo tsunami, sono ricomparsi insieme ai circa 70 passeggeri e macchinisti, tutti salvi. Lo rendono noto il ministero dei Trasporti nipponico e JR East, l’operatore ferroviario, al termine di ricerche complicate dalle difficolta’ delle comunicazioni.
ore 18.56 (12 marzo) – Ricercatori chiusi in casa a Tsukuba, 70 km da Tokyo. Si sono chiusi in casa e vivono
aggrappati a Internet e ai telefonini per capire cosa fare: una decina
di ricercatori italiani, che insieme ad altri colleghi stranieri
lavorano per un istituto di ricerca giapponese a Tsukuba, una città a 70
chilometri a nord-est di Tokyo, temono che la situazione della centrale
nucleare di Fukushima peggiori e chiedono all’Italia di attivarsi per
dare notizie e consigliare il da farsi. “Per ora – dice al telefono
all’ANSA Corrado Mandoli, uno dei ricercatori – l’allarme radioattivo è
basso e qui non è prevista alcuna evacuazione.
Ma il nostro
timore è che se la situazione dovesse peggiorare, e questo può avvenire
in qualsiasi momento nelle prossime ore, poi sia troppo tardi. Siamo a
200 chilometri dalla centrale, e in caso di esplosione sarebbe una
distanza irrisoria. Inoltre, è previsto l’arrivo di un altro tsunami,
che potrebbe colpire la centrale e peggiorare la situazione”. Andar via
adesso, spiega, sarebbe complicato con le loro forze: “la benzina è
finita e comunque ci dicono che la strada per Tokyo è praticamente
bloccata, per fare 70 chilometri ci vogliono almeno quattro ore. E poi
temiamo che mentre siamo in viaggio succeda qualcosa che ci colga
impreparati”.
Gli italiani hanno già contattato l’ambasciata
italiana a Tokyo: “ci hanno detto di stare in casa e aspettare e che ci
richiameranno loro”. Intanto l’acqua comincia a scarseggiare e così pure
i cibi pronti nei supermercati. “Abbiamo scorte sufficienti per due-tre
giorni” spiega Mandoli. “I venti – aggiunge – per ora soffiano in
direzione opposta rispetto a dove siamo noi. Ma potrebbero cambiare
direzione. E intanto la nube radioattiva si sta ampliando e i vapori
stanno ancora uscendo dalla centrale. Per ora, ripeto, i livelli di
radioattività non sono alti, ma temiamo che la situazione diventi
catastrofica da un momento all’altro. Che dobbiamo fare? Noi vorremmo
essere il più lontani possibile da qui, ma non sappiamo se muoverci,
come muoverci e se farlo subito. La Farnesina ci aiuti a capire cosa
dobbiamo fare”.
ore 18.45 (12 marzo) – “Un migliaio di morti, oltre 10.000 dispersi. Esplosione a Fukushima, incubo nucleare“
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