Un mix pericoloso di sostanze chimiche si annida sotto i letti. Gravi i rischi per la salute: seri danni alla fertilità, deficit d’attenzione e persino malattie oncologiche. Sotto accusa sono gli interferenti endocrini rilasciati da cosmetici, elettrodomestici, giocattoli e altri oggetti spesso presenti in camera da letto. In pericolo sono soprattutto i bambini che trascorrono fino al 90% del loro tempo in casa, dove l’esposizione a queste sostanze può essere fino a mille volte superiore di quella riscontrata all’esterno.
A lanciare l’allarme è lo studio ‘Mostri malvagi sotto il letto’, che ha analizzato la polvere presente nelle camere da letto in Europa, Africa e Asia. La ricerca è stata promossa dall’Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e Ambientale (Amica), dall’organizzazione no profit ChemSec, insieme alla Società Svedese per la conservazione della natura (Ssnc).
“Questo rapporto – afferma Anne-Sofie Andersson, direttrice di ChemSec – dimostra che sotto il letto si annidano sostanze chimiche altamente problematiche. Per permettere di dormire bene la notte sia l’Unione Europea che tutti i singoli Paesi membri devono agire con forza. Attualmente i cittadini non sono adeguatamente protetti da questo cocktail di interferenti endocrini dalle leggi comunitarie in materia”.
“I risultati dello studio – riferisce l’Amica – hanno dimostrato che gli interferenti endocrini vengono rilasciati da molti prodotti comunemente presenti nelle nostre case, tra i cui mobili, strumenti elettronici, cosmetici e giocattoli. I soggetti che rischiano di più a causa dell’esposizione alle sostanze chimiche presenti nella polvere domestica sono quelli più vicini al pavimento, cioè i bambini piccoli”.
Gli scienziati hanno analizzato i campioni di polvere raccolti nelle camere da letto in sei Stati membri dell’Unione Europa, in quattro paesi dell’Africa e in due del sud-est asiatico. Alcune delle sostanze chimiche ricercate, come il nonilfenolo e alcuni ftalati, sono state riscontrate a livelli più alti nelle case europee.
“È evidente che in Europa non viene sufficientemente impiegato il principio di precauzione – ha avvertito Francesca Romana Orlando, vice presidente di Amica – se nelle case degli italiani e degli europei si riscontrano livelli così alti di interferenti endocrini. Servono maggiori controlli sui prodotti – prosegue – e, in generale, la Commissione Europea e i singoli governi dovrebbero comprendere che mettere limiti all’industria rappresenta un colossale risparmio in termini di salute e sicurezza ambientale”.
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