Sonno dei bambini, in aumento i disturbi

Breve, difficile e sempre più difficoltoso. A lanciare l’allarme sui problemi di sonno riguardanti bambini ed adolescenti è Maria Pia Villa, direttore del centro del sonno dell’ospedale Sant’Andrea di Roma e coordinatrice del gruppo di studio di medicina del sonno della Società italiana di pediatria.

Se i bambini dormono male, spiega Villa, la responsabilità è anche dei genitori che permettono ai propri di guardare film paurosi prima di andare a letto o li fanno assistere alle loro discussioni.
D’altra parte, a rendere difficoltoso il sonno dei bambini sono anche alcuni disturbi quali l’insonnia, le parasonnie ed i disturbi respiratori.

Come spiega Maria Pia Villa, ”l’insonnia è il problema che emerge maggiormente perché disarticola la vita delle famiglie”. Da non sottovalutare sono però anche i disturbi respiratori del sonno (solitamente provocati da adenoidi e tonsille ingrossate o anche da una particolare conformazione della testa, con palato ogivale molto alto, naso piccolo e mandibola stretta) che, se non curati, possono causare disturbi di attenzione ed irritabilità, fino a problemi cardiocircolatori e neurologici in età adulta.

Nei primi 2 anni di vita l’insonnia colpisce il 20-30% dei bambini, il 10-15% fino a 3 anni, mentre i problemi di russamento e apnee notturne interessano dal 3 al 27% dei piccoli in età prescolare. Le parasonnie – come ad esempio il sonnambulismo, il parlare di notte, svegliarsi con tremore – legate a situazioni di eccitabilità dei neuroni colpiscono con frequenza circa il 2-3% dei bambini, anche se il 20-30% almeno una volta nella vita ha avuto uno di questi episodi.

Come aiutare dunque i bambini a dormire serenamente? Affinché i bambini abbiano un buon sonno, è consigliabile che i genitori  facciano mangiare i propri figli ad un orario prefissato (evitando cibi piccanti e bevande eccitante)  e facciano loro il bagno prima di cena.

Nel caso di “gufi e allodole”, cioè di quei bimbi che si addormentano o si alzano tardi o chi si sveglia presto, è bene rispettare i loro ritmi nel limite del possibile. “Chi per indole si alzerebbe tardi ma deve farlo presto, può ad esempio recuperare con il sonnellino pomeridiano”, spiega Villa.

Le problematiche non riguardano, però, soltanto i più piccoli. La situazione, infatti, si complica con l’adolescenza quando, complici le discoteche e l’uso prolungato del computer, si finisce per andare a letto molto tardi. In tal modo vengono alterati i cicli di sonno-veglia, con ripercussioni comportamentali che, con il passare degli anni, possono tramutarsi in disturbi psichiatrici.

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