A causa dell’inquinamento le patologie dell’apparato respiratorio tendono ad acuirsi e peggiorano le malattie croniche come la BPCO Broncopneumopatia Cronico Ostruttiva che colpisce bronchi e polmoni di tre milioni di italiani, la maggior parte anziani, fragili e affetti da malattie croniche concomitanti.
“A causa delle emissioni degli impianti di riscaldamento e quelli delle automobili, aumentano le concentrazioni di polveri sottili nell’aria che sono micidiali per i nostri pazienti”, spiega il professor Leonardo Fabbri, già Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio e di Medicina Interna dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Il consiglio a tutti loro è quello di non frequentare spazi affollati a rischio di contagio infettivo e di non uscire di casa se non strettamente necessario e, se possibile, allontanarsi dai grandi centri trafficati in presenza di picchi di inquinamento. “Inutili gli altri rimedi, come l’uso delle mascherine: non recano, purtroppo, alcun beneficio”.
La BPCO colpisce nel mondo 329 milioni di persone e l’Organizzazione mondiale della Sanità stima che possa diventare entro il 2030 la terza causa di morte. Si tratta di una malattia che colpisce bronchi e polmoni, con conseguente riduzione della funzionalità respiratoria causata dall’ostruzione bronchiale. L’infiammazione cronica presente causa cambiamenti strutturali e un progressivo restringimento delle vie aeree.
All’origine della Broncopneumopatia Cronico Ostruttiva vi sono:
– fumo di tabacco, ben nove pazienti su dieci sono fumatori o ex tabagisti
– alcol
– esposizione professionale a sostanze irritanti (polveri, agenti chimici, fumi e vapori)
– inquinamento atmosferico e domestico
– invecchiamento della popolazione.
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