Si chiama Slow Medicine ed è nuovo movimento fondato su un diverso approccio alla salute: meno farmaci e più dialogo. Si tratta di una rete fondata da 16 professionisti tra medici, direttori sanitari, psicologi e psicoterapeuti. Il movimento sarà presentato il 29 giugno a Palazzo Estense (Ferrara).
Ad aprire i lavori sarà Carlo Petrini, l’inventore di Slow Food: l’associazione che promuove un cibo “buono, pulito e giusto” ha molto in comune con quella medicina “sobria, rispettosa e giusta” che Slow Medicine si propone di diffondere, dagli ambulatori ai grandi ospedali.
Più dialogo ed umanità, meno farmaci ed esami superflui: questi i pilastri della ‘medicina lenta’.
“Il cambiamento – spiega su Repubblica.it Giorgio Bert, docente di semeiotica medica, uno degli inventori del counselling in Italia – è iniziato negli anni Sessanta e Settanta, quando in pochi anni si sono fatti più progressi che nei cento anni precedenti, soprattutto nel campo della diagnostica. Sono arrivate la Tac, la risonanza magnetica, cose importantissime e bellissime, ma intanto l’aspettativa dei pazienti e l’azione dei medici hanno imboccato una strada diversa, che oggi ci mette di fronte a molti eccessi e a possibili errori radicali”.
“Ogni paziente ha diritto a essere ascoltato, qualunque cosa dica – sottolinea poi la psicologa e psicoterapeuta Silvana Quadrino – anche se è apparentemente assurda e antiscientifica. È questo che cerchiamo di insegnare in molti ospedali, a cominciare dall’inizio, e cioè dalla diagnostica prenatale: un conto è poter individuare e prevenire malattie e malformazioni gravi, un altro è vivere per l’intera gravidanza con l’ansia di cercare tutti i possibili problemi”.
“Sobrietà” inoltre vuol dire spese minori per il sistema pubblico, ma anche meno farmaci e meno profitti per le case farmaceutiche.
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