Il sistema dello stress è costituito da due assi principali: l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e il circuito nervoso locus coeruleus-simpatico-midollare del surrene.
La prima via comprende il CRH (ormone rilasciante corticotropina), prodotto dall’ipotalamo, che stimola l’ACTH ipofisario che a sua volta stimola la produzione di cortisolo da parte del surrene.
La seconda via (nervosa) parte dai nuclei ipotalamici parvocellulari che si collegano con il locus coeruleus che produce noradrenalina, con effetti sia sull’ipotalamo che sulla corteccia cerebrale. Dal locus coeruleus, tramite il neurovegetativo simpatico, viene sollecitata la midollare del surrene a produrre catecolamine e in particolare adrenalina.
Serotonina e acetilcolina stimolano l’asse dello stress, mentre il GABA, le endorfine e i derivati delle proopiomelanocortine (POMC), lo inibiscono.
Nell’uomo, le risposte agli stimoli stressanti (stressor) sono complesse, articolate e sono espresse in un programma biologico integrato e geneticamente controllato.
Le conseguenze dello stress dipendono dalle capacità individuali di adattarsi ad esso. Stressor simili possono indurre risposte quantitativamente e qualitativamente diverse da soggetto a soggetto, poiché la personalità e il vissuto dell’individuo, i suoi bioritmi e le caratteristiche degli stressor (regolarità, prevedibilità, evitabilità, durata e intensità), i vari fattori ambientali (ciclo luce-buio, temperatura, grado di umidità e di pressione atmosferica, intensità e frequenza dei campi elettromagnetici) possono influenzare le risposte di stress.
La risposta allo stress è il risultato di vari fattori, tra cui l’assetto genetico e le esperienze di vita. Notevole rilievo viene assegnato alle esperienze vissute in fase fetale e perinatale.
Nel feto umano l’asse dello stress si forma verso la 14°-16° settimana. Esso è comunque condizionato dal cortisolo materno che ha come target cerebrale principale l’amigdala e l’ippocampo. Un eccesso di cortisolo materno, in certe fasi dello sviluppo, comporta notevoli effetti e in particolare tende a sopraregolare i recettori per il cortisolo nell’amigdala con conseguente iperproduzione di CRH che tenderà a iperattivare il sistema dello stress.

L’articolo è stato tratto dal libro della Dr.ssa Gasparini
“Multidisciplinarietà in Medicina”
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