Dosi per 6 sformatini
Ingredienti
400 g di zucca (in questo caso della
varietà iron cup pesata con buccia e semi)
90 g di quinoa
(50% quinoa real e 50% quinoa rouge)
250 ml di acqua
2 cucchiai di anacardi naturali
(non tostati non salati)
2 cucchiai di tamari biologico
4 cucchiai di semi di canapa integrali
biologici
1 spicchio di aglio rosso
1 rametto di rosmarino
farina tostata di mais q.b.
sale marino integrale q.b.
sale dell’Himalaya alle erbe q.b. (prezzemolo, origano, maggiorana, erba cipollina,
basilico, timo, foglie di sedano, issopo, finocchio, coriandolo) q.b.
olio extravergine di oliva delicato q.b. (circa 4 cucchiai in tutto)
Preparazione
Mettete la zucca in una pirofila di pirex con lo spicchio di aglio tagliato a metà privato dell’anima, un rametto di rosmarino e un pizzico di sale. Cuocetela in forno a 180 °C fino a quando diventa tenera e alla fine eliminate l’aglio. Nel frattempo mettete a bagno gli anacardi in acqua fresca. Lavate la quinoa, scolatela, mettetela in una pentola con una quantità doppia di acqua, coprite con un coperchio e cuocete per 12-15 minuti. Alla fine l’acqua si sarà assorbita del tutto. Conditela con un cucchiaio scarso di olio e una presa di sale alle erbe.
Mettete nel mixer la zucca privata di buccia e semi, insieme agli anacardi scolati e iniziate a tritare. Aggiungete la salsa tamari e l’olio extravergine di oliva (circa 2 cucchiai). Dovrete ottenere un impasto liscio. Aggiungete la farina di mais precedentemente tostata in padella, fino a ottenere un composto molto sodo (eviterete così di aggiungere farina, fecola o amido) quando dovrete comporre gli sformatini. Pestate nel mortaio i semi di canapa fino a romperli in pezzettini più piccoli.
Scegliete delle formine monoporzione e componete gli sformatini spennellando di olio extravergine di oliva il fondo. Spargete per prima cosa i semi di canapa, posizionatevi sopra la quinoa livellandola e compattandola bene con un cucchiaino e per ultima posizionate sempre livellandola, la crema di zucca. Spolverate con altra farina di mais tostata e condite con un filo di olio. Fate cuocere in forno statico a 180 °C per 10-15 minuti circa fino a doratura. Lasciate raffreddare completamente prima di capovolgerli. Servite tiepidi.
Commento del medico
Le zucche sono ortaggi autunno-invernali, che ormai si trovano in tutti i mesi dell’anno in arrivo anche dall’Argentina, dall’Equador e dal Brasile. Ne esistono diverse varietà: lunghe, tonde, violino, napoletane, a pasta dolce, asciutta, acquosa, arancione brillante od ocra. Ognuna ha un suo sapore e un utilizzo preciso in cucina: al forno, per minestre, ripieni, vellutate, dolci, gelati o per carpacci di verdura. Possono essere mangiate sia crude sia cotte e, anche senza togliere la buccia. Malgrado il gusto dolce non apportano più calorie delle altre verdure (20-30 kcal/100 g) motivo per cui possono essere consumate in libertà. Quelle con la polpa più scura presentano maggiori quantità di carotenoidi (600 μg/100 g), di potassio e di vitamine del gruppo B rispetto a quelle più pallide.
Il buon contenuto proteico (2,8 g/100 g), l’ecletticità in cucina e la velocità di preparazione (cuociono in pochi minuti) le rende un ingrediente molto utile e versatile.
A dispetto del sapore zuccherino, la zucca è fra le verdure più indicate per la prevenzione e la cura del diabete grazie al suo basso indice glicemico e al contenuto di fibra della polpa (0,5 g/100 g) che aumenta considerevolmente se consumata insieme alla buccia. Gli abbinamenti migliori per tenere a bada la glicemia sono: riso integrale, zucca e noci o miglio, zucca e fagioli rossi azuki.
Il tamari è la salsa di soia che viene utilizzata nella cucina asiatica per dare sapore alle pietanze. È molto salata e ad alto contenuto di glutammato. La versione meno stagionata e quindi meno saporita si chiama shoyu*. Il consiglio è di utilizzarle al posto del sale ma sempre con moderazione.
Ricetta tratta dal libro “Mangio Sano, Cucino Vegan”
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