I segni iridologici e il loro significato

È difficile cercare di conoscere il significato del segno iridologico in relazione allo sviluppo embrionale. Nonostante ciò abbiamo cercato di trovare un nesso logico-intuitivo tra i segni e lo sviluppo fetale, sapendo che dovremo fare delle ricerche sperimentali che confermino queste ipotesi. L’Iridologia “teorica” ci può aiutare a mettere a fuoco le ipotesi che dovranno essere confermate nel futuro. Sono stati analizzati i segni che compaiono più frequentemente a livello della corona.

Le lacune

Sono stati riscontrati:

– lassità di struttura;

– allontanamento del contatto cellulare;

– informazione ad “eco”;

– fatica funzionale.

La lacuna determina un allontanamento di una cellula dall’altra, con uno spazio considerevole tra loro. Questa lontananza causa dei problemi di comunicazione, presentando delle difficoltà nella trasmissione dei messaggi. Infatti, se il messaggio viene compreso in modo corretto tutto funziona a perfezione e in sintonia; se questo però risulta distorto, una cellula farà una cosa e l’altra un’altra, senza che ci sia una coordinazione funzionale.

Nell’organo fetale le cellule potrebbero avere delle difficoltà nella comunicazione sia attraverso sostanze chimiche che ormonali. Possiamo dire che la matrice intercellulare è troppo abbondante e la diffusione delle sostanze di comunicazione tra le cellule può venir persa. Si genera una fatica funzionale nell’intercomunicazione e questo può portare a un esaurimento cellulare.

La lacuna ci può quindi indicare questa non coordinazione di funzione dovuta a una trasmissione di messaggi non perfettamente funzionante.

Le discromie

Sono stati riscontrati:

– cellularità compattata;

– uniformità;

– messaggio veloce, non individuale;

– non c’è discriminazione funzionale;

– una grande cellula;

– “blocco” collaborativo.

Con la discromia si è in presenza di un addensamento della matrice, che non permette una corretta trasmissione dei messaggi.

L’organo agisce ed espleta la sua funzione senza conoscere chi l’abbia richiesto. Non c’è differenziazione di funzionalità per cui viene eseguito solo un compito e non altri. Si può fare un esempio per il fegato: sintetizza solo glicogeno e non coniuga la bilirubina per eliminarla. Il messaggio è veloce, univoco, non differenziato. L’azione è uniforme e compatta, si possono perdere delle capacità funzionali a discapito di altre. Si può generare anche l’autodistruzione cellulare di massa sia attraverso un’emozione, oppure attraverso un’informazione o un’apoptosi (morte programmata).

I difetti

Sono stati riscontrati:

– assenza di struttura;

– vuoto informativo;

– “mutazione” informativa;

– distruzione;

– mancanza di supporto.

Il difetto compare a livello della matrice o della membrana cellulare come una mancanza di struttura. La funzione informativa non trova il mezzo per esprimersi o per propagarsi: la membrana cellulare non riesce a sintetizzare e a trasmettere la sua informazione, oppure può avere un’anomalia nel recettore di membrana, per cui la molecola informativa è presente a livello extracellulare, ma non trova il sito adatto per esprimersi.

A livello della matrice può esserci una mancanza di sostanza per cui lo stimolo informativo non passa all’altra cellula. Ci si trova con una mutilazione informativa:

– difficoltà di esprimere l’informazione e di farla circolare nella matrice intercellulare;

– difficoltà o incapacità di ricevere e tradurre l’informazione.

L’idea informativa c’è ma non si ha il supporto giusto per trasmetterla o per decodificarla. Si è in attesa della risposta, ma vi è l’incapacità di riceverla e di attuarla. Il silenzio cellulare è forzato dall’inadeguatezza del sistema di comunicazione. L’organo desidera fare qualcosa ma non ha la capacità di decodificare ciò che deve o dovrà eseguire.

Dall’altra parte l’organo può desiderare, richiedere un aiuto funzionale ma non riesce a spedire l’informazione all’organo vicino, per cui alla fine non riceverà nessun aiuto. Ci si sente privi di qualsiasi supporto, si ha la coscienza di essere limitati e senza aiuto.

Il raggio maggiore

Sono stati riscontrati:

– blocco informativo;

– separazione;

– ostacolo al dialogo cellulare;

– incomprensione.

L’informazione è stata composta in modo adeguato, spedita con la giusta modalità ma durante il suo percorso trova un ostacolo che non riesce a superare. Si ha un black out informativo, non si riesce a superare le difficoltà incontrate e a livello della matrice, i fili di comunicazione sono momentaneamente interrotti. Nasce un ostacolo al dialogo cellulare.

Dunque ci si può fermare in una sede che non è quella corretta (ectopia dell’organo) per incapacità di continuare lo sviluppo intrapreso, oppure ci si può bloccare in una fase di sviluppo incompleta, avere ad esempio un utero infantile o una malformazione cardiaca. Nasce così il principio della separazione e dell’isolamento, non riuscendo a raggiungere la meta, la sede di destinazione. Si sta aspettando il messaggio che non arriva, per cui si può sentire isolati, in agitazione, in apprensione.

La scaletta

Sono stati riscontrati:

– aberrazione;

– residuo “embrionale totipotente”;

– ricordo;

– legame con il passato;

– “distruzione” funzionale o strutturale;

– battaglia, invasione.

Con la scaletta emerge nella cellula il desiderio di anarchia funzionale e organica, quasi non volesse più cooperare in armonia con il tessuto circostante, c’è il desiderio di divenire creatore. Scatta nella cellula il meccanismo embrionale della totipotenza legato alla cellula staminale.

Questo porta a non sottostare a nessun controllo organizzativo o funzionale, a comportarsi in modo differente dagli altri. La cellula diventa egoista, si occupa solo della propria sopravvivenza a discapito delle cellule vicine. Si allarga sempre più nello spazio vicino, con forza distrugge le altre cellule al fine di creare nuovo spazio per sé.

Con la scaletta predomina la forza legata al passato, quando era una cellula totipotente e poteva creare l’organo del polmone, della tiroide, dell’ipofisi o del pancreas. Desidera ritornare a quella condizione e creare di nuovo un tessuto pancreatico nel polmone, ecc. Con questo segno si attiva un’informazione silente all’interno della cellula. Quando riemerge, modifica il comportamento della cellula stessa.

Tratto da “Iridologia del profondo” di Lucio Birello e Daniele Lo Rito

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