Essere sedentari uccide. La sedentarietà è responsabile infatti del 14,6% di tutte le morti in Italia, pari a circa 88.200 casi all’anno, e di una spesa in termini di costi diretti sanitari di 1,6 miliardi di euro annui per le quattro patologie maggiormente imputabili ad essa (tumore della mammella e del colon-retto, diabete di tipo 2, coronaropatia).
Sono questi alcuni dei dati che emergono dal Rapporto Istisan “Movimento, sport e salute: l’importanza delle politiche di promozione dell’attività fisica e le ricadute sulla collettività”, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dal Ministero della Salute e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e presentato in un convegno all’ISS dedicato all’argomento.
Dal rapporto emerge che tra gli adulti solo un italiano su due raggiunge i livelli raccomandati di attività fisica e un bambino su quattro dedica al massimo un giorno a settimana (almeno un’ora) allo svolgimento di giochi di movimento. Inoltre, circa un italiano su tre pratica sport nel tempo libero, anche se tale pratica interessa maggiormente le fasce d’età più giovani.
L’Organizzazione mondiale della sanità stima che nel mondo un adulto su quattro non è sufficientemente attivo e che l’80% degli adolescenti non raggiunge i livelli raccomandati di attività fisica. In Europa in particolare oltre un terzo della popolazione adulta e due terzi degli adolescenti non sembrano svolgere abbastanza attività fisica.
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