Ogni giorno 1000 donne e 2000 bambini muoiono durante il parto

Ogni giorno mille donne e duemila bambini muoiono per complicazioni al momento del parto, facilmente evitabili se ad assistere alla nascita ci fosse anche una sola ostetrica. Purtroppo così non è ancora per 48 milioni di donne nel mondo, di cui 2 milioni partoriscono in solitudine, senza neanche un familiare vicino. Le percentuali più alte di parti in solitudine si registrano in Nigeria, dove 1 donna su 5 partorisce da sola. Questi alcuni dei drammatici dati emersi dal 12esimo rapporto sullo ‘Stato delle madri nel mondo’, diffuso da Save the Children a pochi giorni dalla festa della mamma.

Il report prende in considerazione la situazione di mamme e bimbi in 164 nazioni, di cui 43 industrializzate (Norvegia in testa) e 121 in via di sviluppo (Afghanistan all’ultimo posto posto). Abissale è il divario tra i due estremi. Mentre in Norvegia tutte le donne al momento del parto possono contare su un’assistenza qualificata, in Afghanistan ciò vale solo per il 16% delle mamme; se nel paese scandinavo una donna studia in media 18 anni e vive fino a 83, un’afghana va a scuola solo fino a 5 anni d’età e non supera i 45 anni di vita; inoltre se in Norvegia una donna su 175 in perderà il figlio prima che questo compia i 5 anni, in Afghanistan dove un bambino su 5 muore prima di aver raggiunto quell’età, ogni mamma nella sua vita rischia di perdere un figlio.

Tra i Paesi che registrano i più bassi livelli di benessere di madri e figli vi sono Niger, Guinea Bissau, Yemen, Ciad, Repubblica democratica del Congo, Eritrea, Mali, Sudan e Repubblica Centrafricana. Dal lato opposto troviamo invece  Australia, Islanda, Svezia, Danimarca, Nuova Zelanda, Finlandia, Belgio,Paesi Bassi e Francia.

“A guardare i dati e le classifiche – ha affermato Valerio Neri, direttore generale Save the Children Italia – si rischia di farsi prendere dallo sconforto perché, da un anno all’altro, la scala di alcuni problemi rimane grande soprattutto in molti Paesi subsahariani e asiatici, per esempio Niger, Chad, Eritrea, Sudan, Afganistan, Yemen, dove l’esperienza della maternità e della nascita restano una sfida, a volte mortale, per madre e bambino”.

L’Italia si colloca alla 21esima (in caduta dalla 17esima)posizione tra i Paesi industrializzati, ma risulta al di sotto di alcune nazioni in via di sviluppo rispetto a indicatori come la presenza delle donne in Parlamento e il ricorso alla contraccezione.
Nel nostro paese, inoltre, ci sono oltre 10.000 mamme teenager, cioè che hanno un bimbo mentre sono tra i 14 e i 19 anni, di cui circa 2500 minorenni.

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