Servizio sanitario pubblico sempre più caro per colpa dei ticket, tanto che ormai gli italiani sono sempre più ‘spinti’ verso il privato. A lanciare l’allarme sono gli esperti dell’università Bocconi con il ‘Rapporto Oasi 2012’, presentato ieri a Roma dalla Federazione di Asl e ospedali (Fiaso).
I ticket sui farmaci sono aumentati del 40% nel 2012. Il 55% degli assistiti paga oramai da sé visite specialistiche e accertamenti diagnostici, sia per aggirare le lunghe liste d’attesa, sia perché i ticket sono oramai così alti da spingere verso un privato sempre più low cost. Insomma, tutti i tagli alla sanità rischiano alla fine di ridurre l’offerta di servizi.
“I ticket sono una vera e propria tassa sulla salute e portano ad un continuo aumento della spesa per i cittadini, in particolare per gli anziani che rappresentano circa il 50% degli utenti del sistema sanitario nazionale”, denuncia il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone.
“Per effetto dell’introduzione dei nuovi ticket da parte del governo Berlusconi – sottolinea Cantone – talespesa è destinata ad aumentare e nel 2014 arriverà a toccare quota 4 mld di euro, di cui 2 mld presi direttamente dalle tasche degli anziani. È una bomba esplosiva – conclude il segretario generale dello Spi-Cgil – perché un numero sempre più elevato di persone saranno costrette a rinunciare alle cure. E questo più di ogni altra cosa mostra in che condizioni versano la sanità e il welfare nel nostro Paese”.
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