Le proprietà della Rosa canina

Famiglia: Rosaceae

Parte utilizzata: frutti (o cinorrodi); gemme

Costituenti principali:

– Vitamina C (0,3-1,7%)
– Pectine, tannini, zuccheri, acidi organici
– Carotenoidi

– Flavonoidi e antociani (in tracce)

Proprietà:

1- Aumento delle difese immunitarie e integratore di vitamina C in caso di scarsa assunzione

Il processo di essiccamento dei frutti distrugge però buona parte del contenuto vitaminico (dal 45% al 90%), per cui non può assolutamente coprire il fabbisogno giornaliero di una persona, specie in situazioni dove la quantità assunta dovrebbe essere maggiore (ad esempio sindromi influenzali-respiratorie). Nei frutti freschi invece il contenuto è maggiore, così come nelle gemme utilizzate in gemmo-terapia.

Il gemmoderivato è particolarmente utile soprattutto nei bambini, sempre per patologie riguardanti l’apparato respiratorio. La somministrazione deve però avvenire per tempo (generalmente in autunno), così da rinforzare le difese immunitarie dell’organismo e prepararlo ad affrontare meglio l’inverno. Può risultare utile anche la somministrazione dopo la malattia, in modo da evitare le ricadute.

2- Ipoglicemizzante e diuretica

La tintura madre, oltre all’attività vitaminica e blandamente diuretica, può essere usata come ipoglicemizzante, ed essere usata nel trattamento del diabete alimentare.

Anche l’infuso può essere usato come un efficace diuretico, e ritroviamo la rosa canina in molte formulazioni di tisane rinfrescanti e dissetanti, da bere anche fresche. Possiede anche un’azione astringente, per la presenza di tannini, e può essere raccomandata come antidiarroico e antiinfiammatorio.

Il frutto può essere usato anche nella preparazione di marmellate rinfrescanti e dal gusto leggermente acido, molto diffuse nella tradizione popolare per il loro effetto blandamente lassativo e diuretico, dovuto alla presenza di pectine e acidi organici.

3- Emolliente e protettiva della pelle

La ricchezza in flavonoidi, antociani e carotenoidi ne giustifica pienamente un utilizzo nell’industria cosmetica, ad uso topico, specialmente nei casi dove si verifica un’alterazione del microcircolo venoso superficiale. Oltre alla rosa canina anche il mirtillo, la mora e tutti i frutti rossi/neri possiedono la medesima attività vasoprotettrice, in relazione al loro contenuto in antociani.

Curiosità:

– Sembra che il nome “Rosa canina” derivi dal fatto che nell’antichità venisse usata contro i morsi dei cani affetti da rabbia. Secondo la teoria della Signatura[1] infatti le spine della pianta erano paragonate alle zanne affilate di un cane, ed era logico pensare che ci fosse una relazione tra il graffio provocato dalle spine e il morso di un cane.

– I Persiani tenevano in grande considerazione la Rosa canina, attribuendole tra l’altro la proprietà di risvegliare i morti.

Note:
[1] Teoria della Signatura: Teoria di origini medievali secondo la quale una patologia che colpisce una parte specifica del corpo può essere curata con una pianta che riproduce nella forma o nel colore la parte dell’organismo interessata dallo status patologico.

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