Disastro doloso e associazione a delinquere. Sono questi i reati ipotizzati dalla Procura di Torino a carico dei colossi del farmaco Roche e Novartis, condannati mercoledì scorso dall’Antitrust a pagare una sanzione pari a 180 milioni di euro per il presunto cartello che avrebbe condizionato la diffusione del farmaco low cost salvavista “Avastin”(prodotto da Roche, 80 euro circa) a vantaggio del costosissimo “Lucentis” (Novartis, circa 700 euro a fiala).
Nel fascicolo dell’inchiesta, aperto dal pm Raffaele Guarinielli per truffa al Servizio sanitario nazionale, il disastro doloso è contestato in quanto si ritiene che siano state messe in atto procedure che possono avere messo in pericolo la salute dei pazienti in tutto il territorio nazionale, mentre l’associazione per delinquere è in relazione alla truffa e al reato di rialzo o ribasso fraudolento dei prezzi.
Sul caso Roche-Novartis anche la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta, per aggiotaggio e truffa aggravata al Servizio sanitario nazionale: secondo i magistrati della capitale, contro l’uso del farmaco economico si era scatenata una vera e propria campagna di denigrazione.
D’altra parte Roche “ribadisce la correttezza del proprio operato e della propria posizione e conferma la fiducia nel fatto che le sue ragioni saranno pienamente affermate”. L’azienda svizzera sottolinea poi che “Avastin (bevacizumab) e Lucentis (ranibizumab) sono farmaci diversi – per composizione, struttura e modalità di somministrazione – studiati e sviluppati per scopi terapeutici differenti: Avastin (bevacizumab) è un farmaco oncologico, mentre Lucentis (ranibizumab) è un farmaco ad uso oftalmico” e annuncia che “ricorrerà al Tar del Lazio nei confronti del provvedimento dell’Agcm, a tutela della propria immagine e dei propri diritti”.
Eppure le due case farmaceutiche Roche e Novartis, raggiunte da una multa dell’Antitrust di 180 milioni di euro, avrebbero detto a parenti e amici che i due farmaci al centro dell’inchiesta, Avastin e Lucentis, avevano degli effetti del tutto analoghi.
Per il Codacons, “l’Aifa deve sospendere con efficacia immediata e successivamente revisionare tutte le autorizzazioni e messa a carico del SSN dei farmaci prodotti dalle due aziende coinvolte nello scandalo”.
In una nota il presidente di Codacons Carlo Rienzi precisa: “Abbiamo già depositato costituzione di parte offesa nell’ambito dell’inchiesta aperta a Torino e chiesto il sequestro di tutti i fascicoli presso l’Aifa relativi alle autorizzazioni che coinvolgono farmaci prodotti da Roche e Novartis. Analoga richiesta avanzeremo lunedì alle competenti autorità europee, allo scopo di colpire quei soggetti che non solo speculano su prodotti essenziali quali i farmaci, ma anche sulla salute dei cittadini”.
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