Il reflusso gastroesofageo – che si manifesta con una fastidiosa sensazione di bruciore nella parte medio-inferiore dello sterno al momento della deglutizione del cibo o subito dopo i pasti – è favorito in particolare dalle cattive abitudini alimentari e da stili di vita non salutari. A confermarlo è una ricerca dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano svolta su un campione di 7000 soggetti di età superiore ai 25 anni.
L’Osservatorio Nutrizionale ha individuato alimenti e bevande considerati “aggressivi” (come cioccolato, carni grasse, caffè, bevande gassate e tè) e cibi “protettivi”, come la maggior parte della frutta ad esclusione degli agrumi (inseriti tra gli alimenti aggressivi), verdura e legumi (cavoli, carote eccetera), olio extravergine d’oliva e pane integrale. Sono state calcolate mediamente le porzioni introdotte settimanalmente da soggetti di entrambi i sessi, distinguendo tra fumatori e non fumatori.
Dalla ricerca è emerso che gli uomini introducono un numero di porzioni settimanali di “cibi aggressivi” maggiori delle donne. Mediamente le porzioni settimanali aggressive sono 33,6 (31,5 per le femmine e 37 per i maschi), mentre è emerso che la quantità di porzioni “protettive” introdotte rimane basso, mediamente 23,3, (24,2 per le femmine e 21,9 per i maschi).
“La ricerca illustra la stretta correlazione che esiste tra alimentazione e reflusso gastroesofageo”, ha osservato la Dott.ssa Michela Barichella, responsabile medico della Struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica ICP e Presidente dell’Associazione Scientifica Brain and Malnutrition in chronic diseases.
Come ha spiegato Barichella, gli italiani assumono poca frutta e verdura, sempre meno alimenti integrali e legumi, mentre aumenta il consumo di bevande zuccherate gassate in particolare da parte dei più giovani, il cui stile di vita prevede spesso abitudini non salutari come il fumo e l’utilizzo di alcolici.
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