È morta nelle prime ore di questa mattina all’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone una ragazza di 19 anni, Jessica Rita Spina, dopo aver partorito con il taglio cesareo. Originaria del cosentino ma residente a Crotone, la ragazza era giunta all’ospedale mercoledì e, sottoposta al cesareo, aveva partorito un bambino. Ieri, però, dopo aver accusato un malore la giovane è stata trasferita nel reparto di Rianimazione, dove è morta questa mattina. Il neonato è in buone condizioni.
Agli agenti della polizia i parenti della giovane hanno presentato una denuncia per chiedere che vengano accertate le cause del decesso. Subito l’Azienda sanitaria provinciale di Crotone ha nominato una commissione d’inchiesta interna, mentre la direzione sanitaria ha fatto sapere che “dopo attenta valutazione della documentazione sanitaria, al momento non sarebbero emerse responsabilità dirette dei sanitari che hanno avuto in carica il paziente; ulteriori approfondimenti verranno effettuati da una Commissione d’inchiesta interna appositamente costituita”.
È stata immediata la reazione di Ignazio Marino, presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, che ha inviato i carabinieri del Nas. Secondo Marino “si tratta di uno stillicidio raggelante che deve finire”.
“La sanità calabrese – ha affermato Marino – è da tempo sotto osservazione della nostra Commissione anche per quanto riguarda il parto cesareo: a Reggio Calabria il 65% delle donne vengono sottoposte a parto cesareo, anche se l’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che la media dei parti cesarei dovrebbe arrivare al 13,7%. Per di più l’intervento avviene generalmente in piccole strutture private accreditate, quasi sempre di mattina, in un giorno feriale. Una scelta che sembra motivata dalla possibilità di ottenere un rimborso economico per l’intervento più che dalla tutela della salute delle pazienti”.
E in relazione alla vicenda del decesso della ragazza morta a Crotone, il ministero della Salute ha reso noto che sono di imminente pubblicazione le nuove linee guida sul taglio cesareo, per la redazione delle quali era stato incaricato l’Istituto Superiore della Sanità.
Nella presentazione del testo, il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha rilevato che “nel nostro Paese, il ricorso al taglio cesareo ha raggiunto livelli estremamente elevati e, nonostante il problema sia da diversi anni al centro del dibattito politico-sanitario, non si è ancora registrata alcuna significativa inversione di tendenza”.
Il Ministro ha inoltre sottolineato che “la complessità del fenomeno richiede la messa a punto di strategie molteplici di intervento, in grado di coniugare misure di programmazione sanitaria finalizzate a disincentivare gli eccessi della medicalizzazione, con iniziative formative ed educazionali volte a modificare gli atteggiamenti e orientare i comportamenti degli operatori sanitari e delle donne alle prese con l’esperienza della maternità”.
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