I popoli indigeni delle Americhe coltivarono una serie di supercibi che assunsero un ruolo importante nelle loro culture. Due di questi stanno cominciando ad essere riconosciuti in tutto il mondo come alimenti ricchi di proteine e di altri nutrienti essenziali: la quinoa e l’amaranto. Entrambi vennero proibiti dagli spagnoli che ne ripudiavano l’uso nelle cerimonie religiose dei nativi.
Sia la quinoa che l’amaranto sono cereali ad elevatissimo apporto proteico, dagli 8 ai 9 grammi per porzione. Sorprendentemente, la proteina che forniscono è proprio completa – ovvero contiene tutti gli amminoacidi essenziali e nelle dosi necessarie al corpo umano, una caratteristica molto rara nei cibi di origine vegetale.
Benché possano essere usati come cereali in cucina, la quinoa e l’amaranto non appartengono alla famiglia delle graminacee e sono adatti alle persone con allergie al glutine o al grano. Per finire, entrambi producono anche foglie commestibili.
Solo recentemente gli occidentali stanno davvero imparando ad apprezzare il potenziale di queste colture, in particolare l’amaranto. Mentre la quinoa è difficile da coltivare al di fuori del suo ambiente montano naturale, l’amaranto cresce così facilmente da essere considerato in certe zone alla stregua di un’erbaccia infestante.
Fonti:
http://nutritiondata.self.com/facts/cereal-grains-and-pasta/10352/2
http://nutritiondata.self.com/facts/cereal-grains-and-pasta/10640/2
Fonte: naturalnews
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