In commercio si trovano essenzialmente due diversi tipi di propoli: quella grezza ottenuta dal raschiamento delle superfici interne dell’arnia e quella in scaglie ottenuta da apposite griglie a piccole maglie collocate tra il nido e il tetto dell’arnia.
La prima si ricava dalla periodica pulizia delle arnie, e rappresenta quindi il risultato della normale attività delle api. La sua produzione è alquanto limitata (50-100g all’anno per arnia) e la qualità scarsa, contenendo numerose impurezze (es. parti di legno o api morte). Più che una vera e propria tecnica produttiva è quindi più il risultato del rinnovo dei componenti dell’arnia.
Per ottenere una produzione maggiore di propoli è necessario stimolare la naturale tendenza delle api a “propolizzare” tutte le fessure ritenute dannose per la perdita di calore o per il possibile ingresso di predatori. Il metodo più semplice e pratico è l’introduzione di speciali telai rivestiti da rete. In questo modo si possono raccogliere da 100 a 400g di propoli all’anno per arnia a seconda della forza della famiglia, della tendenza a “propolizzare” e dei tipo di vegetazione circostante.
La propoli è costituita da una miscela di composti di natura aromatica e fenolica arricchita da numerose sostanze molto diverse tra loro (acidi grassi, terpeni, aminoacidi, vitamine, sali minerali etc.) la cui percentuale è molto variabile in funzione delle stagioni e del tipo di vegetazione. Più essenzialmente, possiamo dire che è costituita da resine, balsami e cere.
È dotata di numerose proprietà terapeutiche:
– Batteriostatiche e battericide
– Fungicide, in particolare contro infezioni da Candida, saccaromiceti, tricofili, e microspora.
– Antivirali nei confronti di alcuni tipi di herpes
– Cicatrizzanti
– Immunostimolanti
– Vasoprotettive grazie all’azione dei flavonoidi che svolgono un’azione di prevenzione sulla permeabilità e fragilità capillare.
– Antiossidanti e anti-irrancidenti
Oltre a queste, la propoli assunta per via interna migliorerebbe la secrezione dei succhi gastrici, la diuresi, l’assimilazione della vitamina C e funge anche da antisenile per l’effetto antiossidante e attivante dei complessi enzimatici.
Negli adulti è sempre consigliabile l’assunzione di propoli idroalcolica (con un grado alcolico tra i 40° e 70°) perché più efficace, specialmente nei casi di infiammazione delle prime vie aeree (quello che comunemente definiamo “mal di gola”). Nei bambini invece è preferibile usare la propoli glicolica (senza alcool). Si possono assumere fino a 20-25 gocce 2-3 volte al dì negli adulti, 10-15 gocce per i bambini; si possono mettere su un po’ di zucchero/miele o direttamente in gola, facendo attenzione a non toccare la pipetta con la bocca.
La propoli spray può essere apprezzabile per il suo contenuto in oli essenziali addizionati, ma viene a mancare tutta la componente cerosa (protettiva nei confronti delle mucose) separata precedentemente dalla soluzione per evitare l’ostruzione dello spray.
Una valida alternativa può essere costituita dal mix di miele, propoli e oli essenziali (es. menta, eucalipto), formando così uno sciroppo molto utile nei disturbi da raffreddamento delle prime vie respiratorie.[1]
Ottiene largo impiego anche per uso esterno come disinfettante, cicatrizzante e lenitivo, attraverso soluzioni, unguenti e pomate (ad es. in caso di herpes o afte).
Fino ad oggi non sono state rilevate significative controindicazioni, se non quella di prestare attenzione nella somministrazione a non farla andare sui denti, in quanto l’alta percentuale di cere e resine possono macchiare lo smalto.
Note
[1] Se questo risultasse troppo denso è possibile allungarlo a piacere con una soluzione di acqua e zucchero in quantità uguali.
Bibliografia
F.James, Propoli – L’antibiotico naturale (2003) Macroedizioni
http://www.apicolturabio.it/polline.html
http://www.apicoltura2000.it
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