I Pfas, oltre a interferire con la fertilità, sono pericolosi per le donne in gravidanza e possono danneggiare la salute di mamme e figli. È quanto riferisce la Direzione Prevenzione dell’Area Sanità e Sociale della Regione del Veneto che ha diffuso una serie di informazioni aggiornate sull’incidenza dell’inquinamento da Pfas sugli esiti materni e neonatali.
I risultati confermano i dati di un precedente rapporto, ovvero un incremento di pre-eclampsia, diabete gravidico, di nati con basso peso alla nascita per età gestazionale, di anomalie congenite al sistema nervoso e di difetti congeniti al cuore nelle aree a maggiore esposizione, sia in termini di rischi relativi grezzi, sia usando analisi multivariate che permettono di valutare il peso dell’area di residenza nel determinare gli esiti sfavorevoli al netto di altri fattori noti. Per i bambini nati con basso peso alla nascita è inoltre presente un apparente gradiente di rischio che si riduce progressivamente allontanandosi dall’area rossa.
Per alcune di queste patologie sarà necessario effettuare maggiori approfondimenti per consolidare i valori ottenuti, incrociando i dati con altri flussi informativi oppure allungando il periodo di osservazione.
Tuttavia lo studio condotto mette in evidenza una possibile associazione tra alcuni outcome di salute materno-infantile e la residenza in aree esposte, fornendo risultati compatibili con quanto già emerso dalla letteratura scientifica disponibile.
Ad ogni modo, dato il disegno ecologico dello studio, per approfondire l’esistenza di un nesso causa-effetto bisognerà integrare i risultati ottenuti con i dati di biomonitoraggio che forniscono informazioni sull’esposizione dei singoli individui.
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