Pesticidi: l’esposizione sul posto di lavoro aumenta il rischio di malattie cardiache

L’esposizione sul posto di lavoro a livelli elevati di pesticidi può aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiache o di avere un ictus. È quanto emerge da uno studio guidato da Zara Berg del Fort Peck Community College di Peck, nel Montana.

Gli studiosi hanno utilizzato i dati del Kuakini Honolulu Heart Program, istituito nel 1965 per studiare le malattie cardiache negli uomini di mezza età nippo-americani che vivono sull’isola di Oahu. I partecipanti sono nati tra il 1900 e il 1919 in Giappone o alle Hawaii e all’inizio dello studio avevano tra i 45 e i 68 anni all’inizio dello studio. I dati sono stati aggiornati fino al 1999 e ciò ha consentito fino a 34 anni di follow-up con chi è sopravvissuto.

Gli studiosi si sono concentrati su 7.557 uomini che avevano fornito informazioni sulla loro storia lavorativa e non avevano malattie cardiache all’inizio del periodo di studio.

Al fine di valutare l’esposizione ai pesticidi, il team ha utilizzato la scala di esposizione Occupational Safety Health Administration, che stima le quantità tipiche di pesticidi riscontrate in una una giornata lavorativa di otto ore e una settimana lavorativa di 40 ore in base al lavoro di un partecipante, all’età e agli anni di lavoro in quel settore, in particolare per lavoratori industriali, industriali e agricoli.

I ricercatori hanno quindi preso in esame le cartelle cliniche per individuare chi aveva sviluppato malattie cardiovascolari. Nel complesso solo 451 uomini avevano avuto un’esposizione elevata ai pesticidi e 410 avevano avuto un’esposizione a bassa intensità.

Dopo l’adattamento ad altri fattori di rischio cardiovascolare (come età, peso, attività fisica, alcol e fumo) gli studiosi hanno scoperto che gli uomini con elevata esposizione ai pesticidi avevano avuto il 42% di probabilità in più rispetto a quelli senza nessuna esposizione di sviluppare malattie cardiovascolari durante i primi 10 anni di follow-up.

“Un’alta esposizione durante la mezza età ha portato precocemente alle malattie cardiovascolari – ha spiegato Zara Berg – I pesticidi possono anche influenzare il colesterolo e la concentrazione di metalli pesanti nel corpo”. “Soprattutto, i lavoratori dovrebbero tenere sotto controllo le propri cartelle cliniche e documentare la potenziale esposizione, specialmente se i datori di lavoro non lo fanno – continua Berg – Indossare equipaggiamento e indumenti protettivi adeguati e richiederne alcuni se non forniti”.

Secondo l’autrice anche dopo la pensione i lavoratori dovrebbero continuare a monitorare la loro salute per quanto riguarda le complicazioni cardiovascolari. “I pesticidi hanno una lunga emivita e rimangono nel corpo da molto tempo, quindi gli effetti collaterali possono comparire anche 10-20 anni dopo”.

Bibliografia:

1. Berg, Z. K., Rodriguez, B., Davis, J., Katz, A. R., Cooney, R. V., & Masaki, K. (2019). Association Between Occupational Exposure to Pesticides and Cardiovascular Disease Incidence: The Kuakini Honolulu Heart Program. Journal of the American Heart Association, 8(19), e012569.

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