Nei prossimi dieci anni circa 4 medici su 10 andranno in pensione: centoquindicimila camici bianchi, oggi compresi nella fascia di età tra i 51 e i 59 anni, ovvero il 38% di tutta la popolazione medica attiva. A comunicarlo è stata la Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici (FNOMCEO) nel corso della II Conferenza nazionale della professione medica, tenutasi ieri a Roma.
Tra i 115mila medici che lasceranno il lavoro, sono compresi il 48% dei medici dipendenti dei servizi sanitari regionali e Università, il 62% dei medici di famiglia, il 58% dei pediatri di libera scelta, il 55% degli specialisti convenzionati.
Considerati questi dati, secondo la FNOMCEO, “la formazione dei futuri camici bianchi è una vera emergenza, per la quale serve un progetto ad hoc, efficace, che richiede innanzitutto una maggiore connettività e flessibilità nelle relazioni e nelle ‘regole di ingaggio’ tra le Facoltà di medicina e le strutture pubbliche e private accreditate dei Servizi sanitari regionali”.
“Abbiamo posto il tema della qualità professionale nella prospettiva di rafforzare un fondamento critico per la sostenibilita’ del nostro sistema di cure e quindi di quei preziosi valori di equita’, solidarieta’, universalismo dei destinatari di cui, oggi, e’ insostituibile espressione materiale”, ha spiegato il presidente della Fnomceo, Amedeo Bianco .
Questa la prospettiva dei medici italiani che si sono confrontati il 2 e 3 dicembre a Roma in occasione del Convegno “La qualita’ professionale per la qualita’ delle cure”, svoltosi nell’ambito della II Conferenza nazionale della Professione medica.
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