La pennichella dopo pranzo può determinare un aumento dei trigliceridi nel sangue e provocare l’intasamento delle arterie. A dimostrarlo è uno studio dell’ Università di Reading (Regno Unito) di cui discuteranno gli esperti che parteciperanno all’80/o Congresso Europeo di Arteriosclerosi (Eas) che, presieduto da Alberico Catapano, si svolgerà a Milano da domani a lunedì prossimo.
Capatano ha spiegato che un’ora dopo il pranzo si ha un picco di trigliceridi, che vanno dal 30 al 300% dei valori a digiuno, dovuto agli acidi grassi liberi che vengono rilasciati dal tessuto adiposo e che contribuisce a provocare un maggior rischio di malattie cardiache e problemi coronarici. Si tratta di un effetto che più evidente nei soggetti anziani.
Lo studio ha inoltre dimostrato che le persone sedentarie hanno picchi più alti. Al contrario, chi invece fa almeno una camminata a passo svelto di 30 minuti al giorno (“deve essere un esercizio aerobico, basato sulla durata e sulla resistenza, non sulla potenza muscolare”) ha picchi meno alti di trigliceridi.
Dalla ricerca è inoltre emerso che una moderata attività fisica dopo il pranzo, al posto del ‘riposino’, migliora i fattori di rischio associati alle malattie cardiovascolari. Ciò vale in particolare per gli individui obesi o sovrappeso.
Circa 2 milioni di italiani convivono con problemi cardiovascolari conclamati e si sono lasciati alle spalle già un infarto o altri problemi a cuore e vasi. Altri 4 milioni di connazionali, poi, sono ad alto o altissimo rischio di incappare in eventi cardiaci potenzialmente mortali.
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