Una indagine recente fatta da Generation Rescue (organizzazione no-profit) e pubblicata il 25 settembre 2007 ha dimostrato senza alcun dubbio una stretta relazione tra la ADHD e la furia vaccinale (http//www.generationrescue.org.survey-pr.html). Sono stati presi in considerazione 17.000 bambini, vaccinati e non in nove contee dell’Oregon e della California. Risultati: “9.000 soggetti di età compresa tra i 4 e 17 anni, rispetto ai loro coetanei non sottoposti a vaccinazione, quelli vaccinati risultavano due volte e mezzo (155%) più soggetti a soffrire di disordini neurologici; il 224% di probabilità in più riguardava il Disordine da deficit di attenzione e Iperattività(ADHD) e il 61% in più per l’autismo”. Questo non è tutto poiché l’analisi ha preso in considerazione età diverse (vaccinati nell’età compresa tra 11-17 anni e la percentuale di danni è cresciuta: 158% di disturbi neurologici ma con 317% di ADHD e 112% di autismo). In questo periodo sappiamo che l’ADHD è in auge e che tutti i vari centri di terapia e prevenzione(!) neurologica si sentono coinvolti a debellare questa patologia con una intelligenza che fa paura e cioè la riscoperta del Ritalin una anfetamina che era stata ritirata dal commercio perché in fondo distrugge «solo» qualche neurone. Avete capito bene: distrugge i neuroni che sono le cellule del sistema nervoso oltre a provocare assuefazione in quanto è notorio che le anfetamine sono delle droghe con tutte le carte in regola per fare dei tossicodipendenti. E poi ci meravigliamo della diffusione delle droghe nei giovani adolescenti. Vale la pena anche fare un’altra considerazione: un danno cerebrale, specialmente su un cervello in evoluzione e con un sistema immunitario altrettanto sotto stress, può comportare dei seri disturbi comportamentali con scoppi di violenza ingiustificati e incomprensibili sul piano razionale, ma che oramai riempiono le cronache dei nostri mass media. Il danno vaccinale associato al danno farmacologico rappresentano una miscela molto bene azzeccata per fare delle persone sempre meno libere e cioè dipendenti dal potere medico e politico. Questo concetto non è originale in quanto ci sono studi di sociologi, filosofi e anche di medici che hanno sostenuto e sostengono questa idea. E se anche noi ci fermiamo a pensare con il nostro cervello (cosa sempre più rara) e ci informassimo con un minimo di attenzione arriveremmo alle stesse conclusioni.
È molto importante un confronto tra vaccinati e non vaccinati e tra coloro che usano farmaci per l’ADHD e coloro che si sottopongono a terapia naturali e alternative. Tranquilli: non intendo proporre la medicina omeopatica o omotossicologica e simili (almeno non solo) ma l’uso di sostanze perfettamente conosciute dalla scienza e dalla medicina ufficiale. Quanto io riferisco è surrogato da studi teorici e sperimentali che ogni medico può e dovrebbe conoscere. Da European Neuropsycolology del febbraio 2007: i ricercatori del Massachussets General Hospital hanno evidenziato che una monoterapia da sola è riuscita ad eliminare i disturbi nei bambini con ADD,ADHD e anche quelli definiti disturbi bipolari. Il ricercatore capo di questo studio, Dr,Janet Worzniak, conclude: «I risultati di questo studio aperto di monoterapia sono da attribuire (riassunto mio del concetto) agli acidi grassi omega-3 contenuti nel prodotto…vendibile senza ricetta…». Ufficialmente si ammette che almeno un quinto dei bambini è affetto da qualche disturbo neurologico e/o di comportamento: di recente nella provincia di Milano si parla di un 50% C’è da stare allegri per non piangere. Ora voi moltiplicare queste percentuali di possibili utenti con il costo dei farmaci propinati dai nostri illustri neurologi e scoprirete un business economico sbalorditivo. E non crediate alle loro rassicurazioni che continuano a ribadire nei sempre più frequenti congressi e cioè che loro usano l’anfetaminico o lo psicofarmaco (altro delitto legalizzato quello di avere autorizzato l’uso del Prozac sopra i 6-8 anni) solo come estrema ratio: basta guardare i fatturati delle rispettive aziende.
Lo slogan è: famiglia, società, servizi. Belle parole e belli i concetti. Analizziamo.
La famiglia quale e quanta libertà ha nei confronti dei figli quando questi siano minati da una miriade di vaccinazioni, da bombardamenti consumistici dei media e da quelli elettromagnetici e radioattivi? Senza contare la difficoltà di essere genitori.
E la società? Nel nostro caso specifico significa ambiente scolastico con tutti i limiti che la scuola ha sulle reali possibilità di educare oltre che insegnare, e senza tenere conto di limiti intrinseci agli insegnanti stessi che non sono tenuti ad essere anche degli esperti di psicologia o di tecniche comportamentali. Ecco allora che l’angoscia dei genitori si associa a quella degli insegnanti. Il pericolo di queste situazioni è quello di etichettare i bambini «problematici», come dei “malati, con conseguenze facilmente immaginabili”. E l’alternativa? Oltre agli omega 3 già citati gli studi dimostrano il miglioramento e la guarigione con l’uso di acetilcarnitina, acido lipèoico, vitamina B3 (0,1-0.3 mg x 1-3 volte ha un effetto simile alle benzodiazepine), acido pantotenico(vit.B5), glutamina, acido folico, vit C, Zn, Mg ecc. Come si può vedere questi sono tutti prodotti della farmacopea ufficiale. Noi suggeriamo anche altri aiuti sul piano psichico con prodotti tratti dalla fitoterapia o dalla omeopatia: ognuno deve percorrere la strada sua tenendo presente sempre l’imperativo deontologico: «Primum non nocere». O è passato di moda? Sembrerebbe proprio di si; e qui si apre il capitolo del danno da farmaci (vaccini compresi) e della correlazione tra farmaci con tutte la sequela di quelle patologie e di quelle morti che va sotto il nome di malattie iatrogene e che sono poi a stretto contatto con la cosiddetta mala sanità. Gli studi e i documenti non mancano. Ancora una volta un disturbo secondario come l’ADHD viene promosso a malattia e quindi a trattamento farmacologico, senza alcun atteggiamento critico vero e senza cercare vie diverse per il recupero dei nostri bambini e dei nostri adolescenti. Sappiamo naturalmente che i medici, gli psichiatri, non la pensano allo stesso modo sull’ADHD. Sono molti in Italia, in Europa e negli stessi Stati Uniti, coloro che mettono in dubbio la scientificità dell’origine neurobiologica di tale «Sindrome», ritenendola invece un sintomo, che può avere centinaia di cause diverse, come dimostra la ricerca accennata sopra. È auspicabile e da ricercare un’alleanza tra medici, insegnanti, genitori e politici sensibili per evitare di creare l’illusione che psicofarmaci pericolosissimi possano risolvere miracolosamente un problema frequentemente presente nelle nostre scuole. Abbiamo bisogno di persone coraggiose, di esperti intellettualmente onesti e liberi da legami con il potere farmaceutico per salvare le nuove generazioni.
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