Si muore ancora di parto: ecco le cause dei decessi

Nel nostro Paese si muore ancora di parto. Negli ultimi due anni i decessi sono stati 39. Su 100mila bambini nati in Italia ci sono dieci donne che muoiono per la gravidanza o il parto. È quanto riporta un articolo pubblicato su La Stampa. I dati italiani sono simili a quelli di Francia e Inghilterra.

Il 12 per cento delle morti tardive, avvenute tra 43 e 365 giorni dall’esito della gravidanza, sono causate da un suicidio (il più delle volte riconducibile alla depressione post partum). Avviene in due casi ogni centomila nati vivi delle regioni partecipanti. Due donne su 10 sono morte a seguito di un’emorragia ostetrica che rappresenta la prima causa di mortalità e grave morbosità materna in Italia. La sepsi ha causato 5 dei 39 decessi e altri 5 sono stati causati da malattie infettive, 3 delle quali dovute a influenza H1N1, mentre 6 dei 39 decessi sono avvenuti per complicazioni di gravidanze indotte mediante tecniche di procreazione medicalmente assistita. Delle 29 morti sottoposte a indagini confidenziale 12 sono risultate associate ad assistenza inappropriata ed esito evitabile.

“Il rischio di mortalità materna – spiega Serena Donati, del reparto Salute della donna e dell’età evolutiva dell’Iss – è quasi tre volte superiore nelle donne sopra i 35 anni rispetto alle più giovani, oltre due volte nelle donne di istruzione bassa e tra quelle che si sono sottoposte a taglio cesareo rispetto al parto spontaneo”.

Per quanto riguarda la variabilità tra le regioni, si registrano esiti migliori al Nord rispetto al Sud del Paese come accade anche per la mortalità neonatale.  Tra le regioni partecipanti, infatti, il rapporto più basso (4,6 ogni centomila nati vivi) è stato rilevato in Toscana, il più alto (13,4 ogni centomila nati vivi) in Campania.

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