I parchi giochi sono contaminati dai pesticidi dei frutteti. È quanto emerge da uno studio sulla contaminazione legata alla deriva dei pesticidi dai campi agricoli nelle zone dedicate ai bambini. Lo studio è stato condotto in Trentino Alto Adige, una zona di intensa produzione di frutta e vino, i settori che prevedono le più alte applicazioni di pesticidi.
Lo studio è stato condotto dalla Pesticide Action Network Europe, un’organizzazione non governativa con sede a Bruxelles, e ha esaminato 71 parchi giochi pubblici nelle quattro regioni dell’Alto Adige (Val Venosta, Val d’Adige, Basso Adige, Valle Isarco), cercando di capire se e in che quantità questi fossero contaminati da pesticidi. A tal fine sono stati esaminati campioni di erba per la potenziale contaminazione da 315 pesticidi.
Dallo studio, il primo del genere mai effettuato, è emerso che quasi la metà dei parchi per bambini analizzati sono risultati contaminati da pesticidi. Nel complesso sono state individuate ben 12 sostanze diverse. Inoltre il 92% dei pesticidi rilevati sono considerati sostanze attive a livello endocrino. Le analisi, infine, hanno dimostrato che le concentrazioni di pesticidi erano più elevate nei parchi giochi che si trovavano in prossimità dei meleti e vigneti, e durante condizioni meteorologiche di pioggia e vento.
I parchi giochi più contaminati sono stati quelli della Val Venosta e del Basso Adige. E se i prodotti agricoli sono regolarmente monitorati per eventuali residui di pesticidi, non è previsto alcun monitoraggio per i luoghi pubblici o giardini privati.
“L’aspetto unico del nostro studio – ha spiegato la prima autrice Caroline Linhart – non è stata solo la determinazione dei residui di pesticidi, ma anche l’analisi dei fattori sottostanti. Volevamo quindi sapere se la distanza dal prossimo meleto o vigneto, nonchè la direzione e la velocità del vento o l’irraggiamento solare avessero un’influenza su una potenziale contaminazione da pesticidi”.
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