Paracetamolo addio? Per decenni uno degli antidolorifici più utilizzati, il paracetamolo potrebbe essere ora mandato in pensione e sostituito da farmaci con molecole che agiscono nello stesso modo ma che non comportano effetti collaterali tossici osservati in casi di sovradosaggio, nel midollo spinale e nel fegato.
Un gruppo di ricercatori provenienti da Francia, Svezia e Regno Unito ha descritto infatti sulla rivista Nature Communications il meccanismo di azione di questo farmaco, finora sconosciuto sebbene si trovi in commercio dal 1950.
“Adesso abbiamo capito il meccanismo principale del funzionamento di questa sostanza – ha affermato David Anderson del King’s College di Londra, uno degli autori dello studio – e quindi, possiamo iniziare la ricerca di molecole che funzionino allo stesso modo ma meno tossiche, che non comportino, insomma, complicazioni serie in caso di sovradosaggio”.
Nel gennaio scorso la Food and Drug Administration (FDA) americana ha emesso un avviso sui possibili danni del paracetamolo chiedendone una limitazione a 325 mg per compressa.
Inoltre uno studio della Otago University di Wellington pubblicato sulla rivista Clinical and Experimental Allergy ha rilevato che l’assunzione di paracetamolo può essere associata nei bambini allo sviluppo di asma e allergie.
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