Allarme Oms: cresce in Europa la resistenza agli antibiotici

A causa del cattivo uso e dell’abuso che viene fatto degli antibiotici, cresce la resistenza delle infezioni a questi farmaci. È l’allarme lanciato ieri, in occasione della Giornata mondiale della Salute, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con lo slogan “Nessuna azione oggi, nessuna cura domani. Difendi la tua difesa”, volto a sensibilizzare la popolazione europea sul rischio concreto che gli antibiotici ‘salvavita’ perdano il loro potere curativo.

L’appello dell’OMS è rivolto “a decisori e pianificatori, cittadini e pazienti, medici e personale sanitario, veterinari e allevatori, farmacisti e industria farmaceutica affinché usino gli antibiotici in maniera adeguata e responsabile per combattere l’insorgenza di forme di resistenza”.

Ogni anno nell’Unione Europea, secondo i dati diffusi dall’OMS, oltre 25.000 persone muoiono di infezioni batteriche resistenti agli antibiotici, la maggior parte delle quali contratte in ospedale. Nell’area più vasta dei 53 Paesi della Regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che comprende 53 Paesi, il numero totale dei decessi è sconosciuto per mancanza di dati, “ma la situazione è verosimilmente più seria”.

Tra le principali emergenze, riferisce l’Oms, le forme multiresistenti di tubercolosi, di cui nel 2010 si sono registrati 440 mila casi in 69 Paesi, e i parassiti della malaria, ‘immuni’ anche ai trattamenti di ultima generazione. A preoccupare sono anche i ceppi resistenti di gonorrea e Shigella, così come le infezioni ospedaliere e il virus Hiv, che sta divenendo resistente alle terapie antiretrovirali in uso.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità per far fronte all’emergenza è fondamentale la collaborazione di tutti (Governi, industrie farmaceutiche, operatori sanitari) e il dialogo fra mondo della salute umana e animale, considerato che l’utilizzo di antibiotici nell’allevamento e nell’agricoltura contribuisce al rischio di sviluppo di resistenze.

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