26 ottobre 2009. Antonia, una signora di 70 anni, frequenta il mio studio di medicina generale da circa 2 anni. Non ha grossi problemi di salute: solo il colesterolo leggermente aumentato e un’aritmia extrasistolica ben controllata dalla terapia. Viene però abbastanza spesso, quasi sempre accompagnata dal marito, presentando sintomi di ansia per la propria salute e dei propri famigliari. Ha bisogno di essere visitata e rincuorata, soprattutto riguardo al fatto di non avere brutte malattie.
Oggi, mi giunge con un sintomo nuovo e molto fastidioso: sente bruciare la lingua soprattutto nella parte anteriore verso la punta. Sente inoltre labbra, gola e lingua secche. Il disturbo migliora mangiando qualcosa. Ha avuto un episodio analogo nel 2005, durato a lungo, per cui si era recata dallo stomatologo che aveva prescritto inibitori della secrezione gastrica (senza beneficio) e in seguito Bentelan per bocca (con beneficio). Ora teme che la malattia si sia ripresentata e di dover riprendere il cortisone.
Obiettivamente la lingua non presenta discromie o anomalie morfologiche. Nel breve spazio di una visita (10 minuti circa), fra le varie possibilità, mi ricordo l’Omeopatia. Prendo i pochi sintomi presenti e la conoscenza del carattere della persona:
Mouth, Pain, burning, tongue;
Mouth, Dryness, tongue;
Gen, Eating, amel;
Mind, Anxiety, health about.
Faccio una breve repertorizzazione sul Kent (cartaceo) e prescrivo Arsenicum album 30 CH monodose.
6 novembre 2009: sta bene. Ha assunto il rimedio 3 giorni dopo la prescrizione. Per due giorni il bruciore si é accentuato, dopodichè ha iniziato a calare fino a scomparire. La salivazione é tornata normale. 28 settembre 2010: andando a rivedere gli accessi in studio della paziente dal 2007 ad oggi, noto che fino a Novembre 2009 Antonia si fa vedere almeno una volta al mese per svariati problemi. Dopo novembre 2009 gli accessi invece sono crollati, solo una visita il 17 agosto di quest’anno: che sia stato Arsenicum? Forse é solo un caso…
Fonte: Il Medico Omeopata
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