OGM: Massachusetts: parere negativo sull’ingegneria genetica

A partire dal 1 maggio, nel consiglio annuale cittadino 9 città del Massachusetts hanno espresso parere negativo sull’ingegneria genetica delle colture alimentari agricole. Si tratta di Charlemont, Shutesbury, Bernardston, Amherst , Granby , Ware, Sandisfield, Williamstown, e New Salem.

Queste risoluzioni rappresentano l’ultimo atto di un vasto movimento regionale iniziato nel 2002 e una profonda opposizione alle colture gm da parte delle associazioni di agricoltori.

Ogni città ha formulato una petizione nella quale si chiede:

– etichettatura obbligatoria per gli alimenti geneticamente modificati (da noi è obbligatoria da un pezzo ma a quanto pare gli Statunitensi non hanno ancora il diritto di sapere cosa mangiano);

– protezione dei diritti degli agricoltori nei confronti dalle corporazioni biotecnologiche

– una moratoria su ulteriori colture gm fino a quando sia provato da parte di scienziati indipendenti che sono sicure e che non possono danneggiare o creare pericolo per le coltivazioni familiari.

Una della tante informazioni che agli italiani non arrivano è che dall’inizio del 2000 sono ormai 111 le città del New England ad aver votato mozioni che sollevano dubbi sulle le colture gm.

Con queste ultime nove sono ormai 21 le città del Massachussetts e in più c’è Boston, nel Vermont sono 85 e molte altre in altri stati.

Quelli che propagandano l’assoluto favore degli americani nei confronti delle piante geneticamente modificate, o sono bugiardi, o sono poco informati.

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