Natale sostenibile: cosa portare in tavola?

“Vogliamo stimolare i consumatori ad adottare comportamenti virtuosi durante le Feste in pieno accordo con i principi dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile. Ci siamo chiesti se abbia veramente senso vivere questa Festa con frenesia, senza badare alle conseguenze delle nostre scelte. Noi crediamo che sia possibile trascorrere un Natale a basso impatto ambientale, basta fare attenzione alle proprie scelte e adottare uno stile di vita sostenibile ed equilibrato che sappia dare i suoi frutti anche dal punto di vista economico e sociale, oltre che da quello ambientale. E, probabilmente, anche più in linea con lo spirito originario della Festa”. È quanto ha affermato Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc (Associazione Difesa Orientamento Consumatori) che ha lanciato la campagna #NataleSostenibile.

Dall’albero alle decorazioni, dai regali alla tavola: l’associazione ha diffuso alcuni consigli per evitare gli sprechi e trascorrere le Feste in modo consapevole e sostenibile.

In particolare, per quanto riguarda il cibo, Adoc raccomanda di scegliere prodotti locali e di stagione per la tavola, evitare la frutta esotica (decisamente poco sostenibile perché proviene dall’altra parte del mondo) e fare una spesa consapevole, con un’attenta pianificazione del menu delle feste, in modo che si spenda il giusto e si compri quello che occorre davvero. “Basti pensare – evidenza Adoc – che il 32% delle volte si spreca a causa di un eccesso di acquisto generico”. Bisogna evitare di comprare prodotti che non servono e stare alla larga dalle offerte promozionali illusorie che finiscono per far acquistare e spendere più del necessario. “Il 26% dello spreco deriva dall’acquisto di prodotti in offerta speciale”, aggiunge l’Adoc.

Un altro consiglio dell’associazione è quello di rispettare la stagionalità degli alimenti, perché i prodotti fuori stagione costano di più. “Se il menù è a base di pesce – spiega l’Adoc – escludete specie a rischio di estinzione come i datteri di mare, le aragoste e il caviale, ricavato da alcune specie di storioni già commercialmente estinte in diverse aree del pianeta; se non potete farne a meno è fondamentale scegliere un caviale certificato o da acquacoltura. Cercate sempre e comunque di variare il consumo, acquistando pesce azzurro e locale, preferendo le specie che riportano il marchio di certificazione MSC (Marine Stewardship Council) e ASC (Aquaculture Stewardship Council), le etichette che certificano rispettivamente pesce pescato e allevato secondo criteri di sostenibilità”.

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