Poche nascite e povertà in aumento: l’Istat fotografa l’Italia

In Italia la condizione delle famiglie più numerose è peggiorata: nel 2010 risulta in condizione di povertà relativa il 29,9% di quelle con cinque e più componenti (più sette punti percentuali rispetto al 1997). Nelle famiglie con almeno un minore l’incidenza della povertà è del 15,9%. Complessivamente sono 1 milione 876 mila i minori che vivono in famiglie relativamente povere (il 18,2% del totale) e quasi il 70% risiede nel Mezzogiorno. Questi alcuni dei dati emersi dal  Rapporto annuale 2012 sulla situazione del paese redatto dall’Istat.

Il rapporto rivela anche una ‘bassa fluidità sociale’: le opportunità di miglioramento rispetto ai padri “si sono ridotte e i rischi di peggiorare sono aumentati”. Rara risulta la salita sociale: soltanto l’8,5% di chi ha un padre operaio riesce ad accedere a professioni apicali.

Tra il 1993 e il 2011 le retribuzioni contrattuali in Italia in termini reali sono rimaste ferme. Tra il 1995 e il 2011  gli occupati in Italia sono aumentati di 1,66 milioni di unità (+7,8%) ma la crescita si è concentrata nel Centro Nord, mentre il Sud ha fatto un passo indietro.

A partire dal 2008 il tasso di disoccupazione dei 18-29enni ha avuto un’impennata. La conseguenza è che i giovani restano ‘figli’ sempre più a lungo: tra 25 e 34 anni quattro su dieci vivono ancora nella famiglia d’origine. Il 45 per cento dichiara di restare in famiglia perché non ha un lavoro e/o non può  mantenersi autonomamente. Si dimezza in vent’anni la quota di giovani che escono dalla famiglia per sposarsi.

Il rapporto dell’Istat rivela inoltre che l’aumento della sopravvivenza e la bassa fecondità contribuiscono ad una maggiore presenza di ultrasessantenni. Sono aumentati in 20 anni di 10 volte i nati da genitore straniero. Contemporaneamente aumentano le ‘seconde generazioni’, i minori stranieri residenti ammontano a 993 mila nel 2010 (il 21,7 per cento del totale dei cittadini stranieri residenti).

Cresce poi in maniera costante la presenza nelle scuole di alunni con cittadinanza straniera: nell’anno scolastico 1994/1995 risultavano iscritti meno di 44 mila stranieri, valore inferiore a sei studenti ogni mille, nel 2010/2011 si arriva a quasi 711 mila, vale a dire 79 su mille.

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