La nascita di una mamma. Sentirsi in forma allattando

La maggior parte degli esperti consiglia di cominciare a preparare il seno all’allattamento 6-8 settimane prima del parto. Questo è particolarmente importante nei casi in cui il capezzolo è poco sporgente o addirittura retratto, poiché ne facilita la fuoriuscita. Inoltre, la manipolazione dell’areola e del capezzolo ne aumentano la resistenza e riducono alcune complicanze determinate dalla suzione, come le ragadi (piccole screpolature della pelle, piuttosto dolorose, che si formano a raggiera intorno al capezzolo).

Per evitare o ridurre spiacevoli sensazioni o segni dovuti ad un allattamento scorretto, vengono consigliati degli esercizi di facilissimo svolgimento per preparare il corpo all’allattamento e non danneggiare il proprio aspetto fisico: lo stesso ginecologo vi consiglierà di massaggiare per qualche minuto ogni giorno, sotto la doccia, l’areola ed il capezzolo con un guanto di crine al fine di irrobustire la pelle e prepararla al momento in cui il neonato la “addenterà“.

E’ buona norma, oltretutto, roteare il capezzolo afferrando tra il pollice e l’indice per favorirne l’estroflessione; è consigliato anche stirare l’areola appoggiando i pollici ai bordi e stirandola prima orizzontalmente e poi verticalmente per facilitare la rottura delle aderenze alla base del capezzolo. Anche se queste tecniche possono sembrare dolorose o, quantomeno, fastidiose per la mamma servono invece a facilitare la suzione del neonato senza procurarle problemi in seguito: per lo stesso motivo, sarà bene negli ultimi tempi prima del parto, dopo la formazione del colostro (il primo latte che si forma) spremere manualmente il seno permettendo di lubrificare e disostruire i dotti galattofori – questo esercizio è consigliabile effettuarlo anche durante le poppate per i medesimi motivi sopra citati.

Per evitare la congestione mammaria, invece, sia prima che durante l’allattamento, è buono effettuare un massaggio del seno mettendo le mani sotto le mammelle e solo i pollici in alto, per poi salire facendo scorrere le dita verso l’areola e comprimendo la ghiandola.
Tutti questi esercizi possono essere svolti con l’aiuto di oli o creme con proprietà elasticizzanti ed emollienti.

Se dedichiamo al nostro seno attenzione e cura prima del parto e durante l’allattamento, non dobbiamo temere di sciuparne la bellezza.
Il seno ancora acerbo che ogni donna, indipendentemente dalla misura, ha prima della gravidanza si trasforma poi in un seno pieno e rotondo che ha raggiunto la sua maturità e svolge la funzione che giustifica la sua esistenza; durante l’allattamento, infatti, raggiunge il massimo della sua attività producendo prima il colostro, poi un liquido denso e il quarto giorno dopo il parto arriva la montata lattea: è per questo che bisogna stare molto attenti all’igiene che, tra una poppata e l’altra, aiuta a prevenire la formazioni di ragadi e infezioni.

E’ inoltre importante che il seno, appesantito dal latte, sia sostenuto da un reggiseno che gli consenta di mantenere una posizione naturale il più possibile senza comprimerlo, come farebbero i ben noti push-up.

Può, insomma, accadere che l’allattamento provochi dolore ma questo è dovuto ad una posizione scorretta del neonato e ad un modo sbagliato di attaccarlo al seno quindi, senza sopportare stoicamente in nome dell’amore materno, va trovata la soluzione al problema perché allattare – come la gravidanza tutta – deve essere il momento di gioia suprema e di splendore, senza dimenticare che una donna incinta ed una neomamma hanno, dentro di loro prima e tra le braccia dopo, il mistero della vita.

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