La musica come terapia. È questione di gusti!

Chi può, meglio di noi, conoscere quale armonia di suoni è più efficace per il nostro benessere psicofisico?
Il tema della musicoterapia non è nuovo: già nel diciassettesimo secolo si parlava di Musicoterapia e dei suoi effetti sulle cellule dell’organismo umano.

Gli effetti terapeutici della musica sono in grado di modificare l’attività del sistema nervoso vegetativo; una bella canzone è in grado di modulare complesse attività nervose. Più in generale, è corretto dire che la musica possiede effetti calmanti sulla mente umana e risveglia lo spirito nascosto.

È la voce dell’anima, in grado di diminuire lo stress accumulato durante il giorno, provocato dalla frenesia delle nostre azioni, dagli orari da rispettare, dal traffico e dall’inquinamento acustico: la strategia che ci propone, per rilassarci, è quella antagonista al caos sonoro. Talvolta il frastuono che ci assorda non è fuori di noi, è dentro e la musica può essere un antidoto al rumore dell’anima.

Viene spontaneo chiedersi quale sia la musica ideale per ottenere benefici all’organismo. Sembra scontato indicare la musica new age o la musica classica, insieme a tutta la musica melodica; in realtà la risposta che si può dare è duplice. Se da un lato è preferibile scegliere la musica che neutralizzi la soglia del rumore e armonizzi le nostre naturali vibrazioni interne con lo stato alterato dell’uomo causato dall’ambiente, dall’altro si può optare per brani pur sempre melodici come il jazz, il pop o il blues, purchè rispettino, il più possibile, i parametri di tempo e ritmo: 60 bpm.

Il battito cardiaco dell’uomo, in normali condizioni di rilassamento, è infatti di circa 60 battiti al minuto: raggiungerlo significa sentirsi bene fisicamente e mentalmente. Durante questa fase accrescono le capacità creative dell’individuo, amplificate con significativi benefici, che consentono il recupero di quell’energia vitale esaurita a causa dell’elevato tasso di stress. Il nostro corpo tenterà, in modo naturale, di adeguarsi al ritmo imposto dalla melodia, dal battito istintivo del piede al movimento della mano, delle dita o di tutto il corpo, influendo sul battito cardiaco. È stato accertato che il cuore può anche determinare le preferenze musicali di ciascuno di noi.

Sembrerebbe ovvio affermare che soltanto la musica che rispetti i 60bpm sia rilassante. Alcuni studi scientifici hanno riscontrato che non esiste in assoluto una relaxing music. Ogni individuo ha una certa formazione e cultura musicale che porta a considerare sgradevoli alcuni generi, relativizzando in questo modo il concetto di relax.

Il rilassamento si ottiene liberando la mente, muovendo il corpo, battendo mani e piedi, sprigionando quell’energia che distende i muscoli e i nervi, influendo anche sullo stato umorale.

E la new age è la soluzione per un relax totale? Forse quando negli anni 80 si è affermata ed è diventata fenomeno di massa aveva un senso. Gli yuppies non avevano tempo per l’esperienza diretta della natura e preferivano l’ascolto di registrazioni dello sciabordio delle onde, dei suoni della Savana africana e del vento di montagna.

Ma negli ultimi vent’anni l’uomo è profondamente cambiato: sente il bisogno di vivere la natura che lo circonda, riconoscendone anche il valore terapeutico. L’uomo oggi cerca il benessere fisico emozionandosi davanti a un tramonto in riva al mare, sentendo e vivendo l’ambiente in cui quei suoni sono prodotti.

Quale emozione potrebbe dare lo stesso suono riprodotto nel soggiorno della propria casa? E siamo proprio certi che a tutti piaccia sentire, alle cinque del mattino, il cinguettio di uno stormo di merli? Sono i suoni della natura così rilassanti?

Il vero relax dell’uomo moderno consiste nel trovare il tempo per ascoltare qualsiasi forma di musica, sia essa ritmata o meno, purché sia gradita in quel preciso istante e capace di entrare in risonanza con la parte più profonda di noi. L’invito è rivolto a tutti gli amanti della musica e non solo: impariamo a ricercare il benessere assecondando i nostri gusti. Diventiamo medici di noi stessi, ascoltiamo le musiche di cui sentiamo il bisogno. E speriamo che la scelta della musica non risulti stressante!

Fonte: terranauta.it

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