Mozzarelle: 7 su 10 contaminate da batteri

Una decina di stabilimenti controllati, oltre un migliaio di analisi eseguite, una percentuale di positività a microrganismi indesiderati che si aggira attorno al 70%. Questo il bilancio dell’inchiesta condotta dalla procura di Torino sul fenomeno delle mozzarelle blu, scandalo alimentare scoppiato la scorsa estate.

Nel giugno 2010 i carabinieri del Nas di Torino hanno sequestrato infatti circa 70mila mozzarelle prodotte in Germania presso un importante deposito della grande distribuzione che rifornisce moltissimi discount del Nord Italia. Il sequestro è avvenuto in seguito alla segnalazione di una signora che aveva ripreso con la videocamera del telefonino la colorazione blu della mozzarella una volta aperta la confezione.

Sul caso, il procuratore di Torino Raffele Guariniello ha aperto un’inchiesta per violazione della legge 263 del 1962 sull’igiene e la tutela dei prodotti alimentari. Oggi, ad otto mesi di distanza da allora, il pm ha tracciato in un rapporto trasmesso al Ministero della Salute il quadro emerso dalle analisi effettuate da un microbiologo e un chimico dell’Università di Torino.

Gli scienziati hanno preso in esame 1027 campionamenti di latticini ed hanno riscontrato che ben il 67 per cento è risultato positivo a contaminazioni di batteri, tra i quali lo pseudomonas fluorensces, responsabile del caso delle mozzarelle blu.
Sulla base di tale relazione, il pm Guariniello ha iscritto nel registro degli indagati i responsabili di una decina di stabilimenti caseari, sparsi sul territorio italiano.

Le indagini hanno rivelato inoltre che le autorità sanitarie competenti spesso non eseguono i controlli nei caseifici dove, di conseguenza, aumentano le infrazioni. Il problema più comune riguarda il fatto che le aziende, al fine di risparmiare, non utilizzano per raffreddare i macchinari in uso l’acqua potabile, ma quella dei pozzi, che può essere però  inquinata da batteri o da diserbanti e pesticidi che filtrano nel terreno.

“L’inchiesta sulle mozzarelle blu è stata importante per mettere in luce una serie di problemi che debbono essere risolti – ha spiegato la Procura di Torino – però, o viene cambiata la legge oppure i controlli devono essere fatti. Quello che stiamo facendo è un lavoro di supplenza per garantire la sicurezza di un prodotto di ampio consumo come le mozzarelle”.

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