Monsanto e Sygenta, premiata la lobby degli ogm

Il World Food Prize 2013, una sorta di premio nobel del cibo, è stato assegnato ieri a tre ricercatori che lavorano nel campo degli organismi geneticamente modificati.

L’edizione 2013 ha premiato il vicepresidente esecutivo della Monsanto, il biotecnologo Robert Fraley, cui si deve lo sviluppo del primo seme di soia geneticamente modificato nel 1996.

Fraley condividerà i 250mila dollari del premio con due colleghi biotecnologi, Mary-Dell Chilton, che opera presso la società biotech syngenta, e Marc Van Montagu, presidente dell’Institute of Plant Biotechnology Outreach.
Sygenta è il gigante biotech che insieme a Bayer sta facendo pressione  sull’Europa per mantenere  sul mercato pesticidi che uccidono gli insetti impollinatori.

Secondo Paolo D’Arpini, della Rete Bioregionale Italiana, il  World Food Prize 2013 legittima così la Monsanto quale azienda pioniera nella modifica genetica degli organismi e favorisce la validazione del modello di business (quello perseguito dalla Monsanto) che impoverisce le aziende agricole e monopolizza il cibo.

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