Il 75% del miele venduto in tutto il mondo è contaminato da pesticidi della famiglia dei “neonicotinoidi”: sebbene si tratti di presenza di questi pesticidi a concentrazioni inferiori ai valori soglia ammessi dalle autorità competenti dell’Unione Europea per il consumo umano, si tratta di una contaminazione pericolosa per gli insetti impollinatori, in particolare le api stesse.
È quanto emerge da un’indagine globale pubblicata sulla rivista Science e condotta da Edward Mitchell della Université de Neuchâtel in Svizzera.
Gli esperti hanno analizzato campioni di miele provenienti da ogni paese del mondo: è emerso che tre campioni su 4 sono positivi per questi pesticidi, il 30% sono contaminati da un singolo neonicotinoide, il 45% da due o più, il 10% ne contiene 4-5 diversi. Le concentrazioni più elevate sono state riscontrate in mieli provenienti da Europea, Usa e Asia.
Il 34% del miele contiene quantitativi di questi pesticidi che sono riconosciuti come dannosi per le api. Come spiegano gli autori del lavoro, tutti gli insetti impollinatori sono a rischio per la diffusione di queste sostanze.
Sebbene le concentrazioni ricontrate non sembrino al momento pericolose per la salute umana, servono ulteriori studi in merito, in quanto i neonicotinoidi potrebbero avere anche effetti sull’uomo, sul suo sistema immunitario e sulla crescita, concludono gli autori.
I neonicotinoidi sono derivanti dalla nicotina: possono essere spruzzati sulle foglie, messi nel suolo in forma granulare o usati per trattare i semi. Sono tossici per gli insetti, api comprese.
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