Il miele rappresenta un’arma efficace contro la diffusione dei superbatteri antibiotico-resistenti. È quanto emerge da una ricerca dell’University of Technology di Sydney, guidata dalla microbiologa Nural Cokcetin. Dallo studio emerge che batteri e alcuni superbatteri sono incapaci di resistere alle proprietà medicinali del miele. “Il miele è conosciuto da millenni ma i batteri non hanno imparato a sviluppare resistenza”, ha dichiarato Cokcetin che studia da oltre 10 anni le proprietà antibatteriche e antimicrobiche del miele.
“Abbiamo dimostrato – continua Cokcetin – che in condizioni nelle quali svilupperebbero rapidamente resistenza agli antibiotici in presenza del miele questo non avviene. Abbiamo sperimentato con diversi batteri, diversi antibiotici e diversi tipi di miele. I risultati sono stati coerenti”.
Tuttora gli studiosi sono impegnati nell’identificare, in uno studio su campione, le proprietà attive di oltre 1000 varietà di miele. L’efficacia del miele come medicinale dipende da differenti fattori fra cui il contenuto di zucchero, i livelli PH e la presenza di metilgliossale (MGO), il composto che si forma naturalmente nel nettare del fiore di Manuka ed è responsabile delle proprietà eccezionali del miele che ne deriva. Tra le altre proprietà benefiche del miele vi è il rafforzamento dei batteri ‘buoni’ nell’intestino e la rimarginazione di ferite croniche.
L’utilizzo inappropriato degli antibiotici ha portato ad un vasto e rapido sviluppo di batteri resistenti ai farmaci antibiotici e la resistenza antimicrobica rappresenta oggi una minaccia reale per la salute pubblica. Solo in Italia, il numero di decessi per antibiotico resistenza è stimato tra 5.000 e 7.000 persone all’anno (SIMIT) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che l’AMR è una minaccia crescente alla salute pubblica globale, chiedendo un’azione congiunta ed urgente che coinvolga le Istituzioni e la società civile.
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