Consumare certi tipi di pesce espone al rischio di assorbire elevate quantità di mercurio. Continua ad essere alto il numero di lotti di pesce congelato che ogni settimana vengono sequestrati per eccesso di mercurio: dall’inizio dell’anno il Sistema rapido di allerta europeo per gli alimenti (Rasff) ha segnalato 60 casi di prodotti distribuiti in Italia. Nella maggior parte dei casi è stato disposto il ritiro immediato dal commercio; tuttavia si tratta di provvedimenti molte volte inutili perché arrivano quando il pesce è stato già venduto e consumato.
La norma prevede un limite massimo di 0,5 mg/kg che raddoppia per i pesci di grossa taglia. Nei lotti sequestrati si riscontrano quantità di mercurio decisamente superiori: fino a 4-5 mg/kg.
È consigliato dunque evitare smeriglio, pesce spada e altri pesci di grossa taglia, in particolare se a tavola ci sono bambini o donne incinte che sono più a rischio. La Commissione Europea (DG Sanco- Health & consumer protection directorate general) in una nota informativa consiglia alle donne in età fertile, quelle in stato di gravidanza o in fase di allattamento e i bambini, di evitare di assumere pesce spada, squalo e sgombro o al limite di non consumarne più di una piccola porzione alla settimana (meno di 100 g).
Anche la FDA e EPA americane invitano i consumatori a non eccedere nel consumo di tonno o pesce spada (si sconsiglia inoltre di mangiare tonno più di 2 volte) e a variare il consumo di pesce, proprio per limitare l’apporto di mercurio.
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