Alimenti nocivi o conservati male, ma anche mancanza di igiene. Nell’anno scolastico 2015-2016 sono 37 le mense scolastiche chiuse in seguito a controlli effettuati dai Carabinieri. Tranne una, si trovano tutte nelle regioni del Centro-Sud Italia. È quanto emerge dal Rapporto sui Controlli delle Mense Scolastiche presentato oggi al Ministero della Salute.
Una su 4 delle mense scolastiche controllate dai Nas presenta irregolarità. In particolare nell’anno scolastico 215-16 sono state 2.678 le ispezioni effettuate (in continua crescita rispetto agli anni passati) e nel 25% dei casi presentavano una qualche irregolarità: da aspetti amministrativi o legati al tipo di fornitura fino ai casi più gravi di carenze d’igiene e cibi scaduti o ammuffiti.
Alimenti nocivi o mal conservati e mancanza di igiene sono tra le cause principali della chiusura.
Un’indagine di Coldiretti mostra che un italiano su 5 ha una considerazione negativa della qualità del cibo alle mense scolastiche e solo il 42% la ritiene appena sufficiente.
“Bene l’azione dei Nas. È una vergogna che si metta a rischio la salute dei nostri bambini. Se le frodi nel settore alimentare sono già pericolose e dannose per l’incolumità dei cittadini, rendendo potenzialmente nocive le derrate alimentari, quelle fatte nelle scuole lo sono ancor di più”, afferma Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Inoltre c’è un danno economico per la collettività. Se, infatti, i pasti offerti non corrispondono a quanto previsto nei capitolati, si realizza un danno sia per l’erario che per le famiglie che hanno pagato rette per pasti differenti da quelli poi effettivamente serviti a mensa. Ecco perché i sindaci, in questi casi, devono procedere contro le ditte coinvolte, chiedendo i danni e risarcendo, poi, le famiglie degli alunni”.
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