“La giustizia non fermerà il suo corso ed è bene che le vittime lo sappiano”. Così la pneumologa francese Iréne Frachon ha commentato la notizia della morte dell’imprenditore farmaceutico Jacques Servier, fondatore del gruppo farmaceutico omonimo al centro dello scandalo Mediator, un antidiabetico accusato di aver causato la morte di 1.000 persone in Francia. Frachon era stata la prima a denunciare i rischi del farmaco.
«È una sconfitta per la giustizia» dicono ora i familiari delle vittime, che attendono il processo per il farmaco killer fissato per il 2015. A Parigi sono aperti due filoni d’inchiesta, il primo per truffa e millantato credito, il secondo per omicidi e lesioni colpose. Jacques Servier, morto mercoledì sera all’età di 92 anni, era imputato in entrambi i casi.
Il caso Mediator rappresenta il più grande scandalo farmaceutico francese. Ritirato dal mercato nel 2009, il Mediator è stato prescritto a circa cinque milioni di francesi, tra il 1976 e il 2009, e avrebbe provocato la morte di centinaia di persone.
Tra i 500 e i 2.000 cittadini francesi sono infatti morti (e molti di più si sono ammalati) di valvulopatia cardiaca in seguito all’assunzione tra il 1976 e il 2009 di benfluorex, molecola antifame contenuta nel Mediator. Per 30 anni il Mediator è stato prescritto prima contro l’eccesso di grassi nel sangue, poi come trattamento coadiuvante nei diabetici in sovrappeso. Infine, nel 2009, fu ritirato dal mercato.
L’applicazione più diffusa era quella delle diete dimagranti.
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