Aumentano nel mondo le malattie mentali e neurologiche, così come cresce l’uso di sostanze. Al primo posto nella classifica delle problematiche legate alla salute mentale globale c’è la depressione, che non conosce distinzioni di tipo socioeconomico, perché colpisce indistintamente tutti. C’è poi un abbassamento dell’età in cui si presentano questi disturbi, così come si abbassa l’età dei suicidi.
La situazione della salute mentale del mondo, insomma, non è affatto buona, come emerge dalla fotografia scattata dal direttore del Dipartimento di Salute Mentale e di Uso di sostanze presso l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Devora Kestel che ha presentato a Trieste una relazione sulle “prospettive dell’Oms per il futuro della Salute Mentale Globale”.
Come ricorda Kestel, la popolazione invecchia e l’età in cui si sviluppano queste problematiche si estende, cominciando prima e andando avanti più tardi con fenomeni quali depressione e demenza. Tuttavia sempre più spesso sono i giovani a manifestare “il loro scontento con depressione e ansia” e si registra “un abbassamento dell’età dei suicidi e in cui si manifestano problemi di dipendenza di uso di alcool e droga, o legati all’uso di videogiochi”.
Kestel sottolinea poi che un’attenzione particolare va posta nei confronti delle condizioni dei migranti e nella risposta da dare, “a una potenziale problematica nell’ambito della salute mentale”, dal momento in cui una persona “pianifica e capisce che deve partire ai vari momenti della trasferta, fino a quando arriva a destinazione”. “In tutte queste fasi – aggiunge Kestel – servono professionisti che siano sensibili e formati”. Come Oms “abbiamo progetti in vari Paesi dove lavoriamo e con migranti e rifugiati. Credo che debba essere ormai parte della formazione di tutti quelli che lavorano nell’ambito della salute mentale”.
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