Il mal di viaggio è un disturbo molto più comune di quanto si creda. Secondo uno studio recente pubblicato dal British Medical Journal, il mal d’auto ad esempio colpisce fino a quattro persone su dieci, il mal d’aria e il mal di mare dal 25 al 30 per cento della popolazione.
Sebbene si tratti di disturbi tutt’altro che rari, i ricercatori ammettono di non saper definire ancora con esattezza le cause del fastidioso mal di viaggio.
La teoria più accreditata è quella secondo cui tale disturbo sarebbe determinato da una discrepanza fra le informazioni sensoriali in arrivo nel cervello, nello specifico fra gli stimoli visivi e quelli provenienti dal sistema vestibolare, la parte dell’orecchio interno che ci informa sulla nostra posizione nello spazio. La nausea da movimento ha anche una componente ereditaria: dal 55 al 70 per cento di chi ne soffre ha un parente stretto con lo stesso problema.
Sonnolenza, spossatezza, nausea e talvolta anche il vomito. Esiste un modo per affrontare i sintomi del mal di viaggio? Viaggiando in auto o autobus il rischio di malessere può essere ridotto guardando in avanti e avendo un ampio campo visivo esterno (meglio quindi una macchina con i finestrini ampi, o almeno sedersi sul sedile anteriore). Utile può essere poi guardare l’orizzonte, soprattutto quando si viaggia per mare, o sdraiarsi.
Inoltre, ascoltare musica o respirare profondamente e regolarmente fa sopportare un po’ più a lungo il movimento in auto, aereo o nave: in media si resiste senza nausea per il 10 per cento del tempo in più.
Per quanto riguarda i farmaci, il consiglio dei ricercatori è quello di non esagerare: tutti i medicinali possono avere infatti effetti collaterali che vanno dalla sonnolenza alla visione offuscata, dalla secchezza di bocca e naso all’irrequietezza. Quando possibile, dunque, è sempre meglio farne a meno.
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