Famiglia: Linacee
Habitat: E’ originario dell’India ed è stato coltivato fin da tempi aintichissimi in Mesopotamia (5.200-4.000 a.C.).
Etimologia: Da greco “linon”: filo
Parti usate: Semi e olio
Possibilità di impiego:
Prof. Pier Paolo Mussa – Università di Torino
“Ippocrate (650 a.C.) lo descrive come idoneo a curare i disturbi intestinali nell’uomo. In antichità è stato variamente utilizzato dagli Egizi, dai Greci e dai Romani.
Il Lino comune è una delle più antiche piante della storia del mondo. Dall’era preistorica i giorni nostri, il Lino è sempre stato utilizzato come alimento, come fonte di fibre tessili, di olio e per preparazioni fitoterapiche.
In Canada, ad esempio, risulta essere una delle piante più utilizzate dai veterinari che si occupano di animali da affezione”.
Ai corretti dosaggi, il Lino può essere utilizzato:
Miglioramento delle condizioni scadenti della cute e del pelo (studi nel cane)
La somministrazione orale per 10 settimane di olio di lino (200 mg/kg/die) ha migliorato i sintomi della dermatite atopica del cane. Un altro lavoro ha dimostrato che la sommistrazione di semi di lino, facendo aumentare la concentrazione di acidi grassi polinsaturi nel siero, contribuisce a migliorare le condizioni della cute e del pelo dei cani.
Regolarizzazione delle funzioni intestinali (studi nel cane)
La regolarizzazione delle funzioni intestinali, dovuta alla presenza di fibra, per circa un terzo solubile, che influenza favorevolmente le fermentazioni intestinali e per circa due terzi insolubile, che regolarizza il transito.
Uno studio sull’influenza dell’introduzione crescente di lino sulla digeribilità della dieta ha dimostrato che essa non risulta sensibilmente intaccata se la percentuale di introduzione non supera il 4%; con l’aumentare della dose aumenta il volume delle feci.
L’azione lassativa dei semi di lino dipende da alcuni suoi componenti, quali le mucillagini e i pentosani, ma è fortemente condizionata dalla dose.
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